Un futuro tutto da costruire per il calcio lunigianese

La débacle della Pontremolese e il tracollo delle nostre in Seconda dicono che per il nostro calcio avanza ben poco se non provare a tentare il riscatto. Quali possano essere i margini di crescita non è facile a dirsi anche se, stando a quanto si mormora qua e là, molte delle nostre cercando di rinforzarsi specie se non ci saranno tra i piedi le solite versiliesi. Ma il momento non è certo dei migliori perché se si torna al passato, ovvero ai tornei a sedici squadre, emergere non sarà cosi facile come è poteva sembrare di recente, anche se non ne siamo stati capaci. Che è tutto dire!

La squadra della Pontremolese 1919
La squadra della Pontremolese 1919

Dopo il lungo silenzio che ci siamo imposti dopo le vicende della stagione scorsa, soprattutto per non infierire ulteriormente dopo le batoste subite che, come più spesso ripetuto, non trovano riscontro nella plurisecolare storia del nostro calcio, abbiamo ritenuto necessario rifare il punto della situazione prima delle ferie estive per riprender le fila di un racconto di cui si sta preparando la trama, anche se i protagonisti, come vedremo, in alcuni particolari sono ancora da definire. Il quadro a venire, infatti, è decisamente nuovo e di altrettanto minore interesse, soprattutto a livello di qualità perché la retrocessione della Pontremolese ha dato una botta facilmente sanabile alla nostra immagine e la contrazione delle formazioni di Seconda per rimpinguare una Terza dal significato come ovvio poco rappresentativo, non aiuta certo a tenere alto il morale. Il quadro che dovrebbe proporsi, quindi, per la stagione 2022/23 presenta la Pontremolese in Promozione; il Serricciolo in Prima Categoria: Fivizzanese, Filattierese, Mulazzo e Monzone in Seconda, per chiudere con il pattuglione di Terza con Monti, Atl. Podenzana, Fosdinovese, Gragnolese, Vallizeri e Villafranchese cui si aggiungerà, in qualità di esordiente, la Pontremolese F.C. di nuova fondazione, di cui parleremo in abbondanza al momento opportuno. In concreto, tredici squadre, ovvero poco più del minimo storico per la nostra terra, a dire come si è ridotto il nostro calcio e come soprattutto non solo non riesca a trovare la maniera per crescere, ma continui costantemente a peggiorare senza che si avverta una qualche reazione a quei livelli dirigenziali, anche periferici, cui dovrebbe di necessità stare a cuore la situazione di uno sport un tempo così popolare ed oggi chiaramente in disarmo, salvato forse, ma è tutto ancora da verificare oltre la sostanza, ma negli effetti, dai settori giovanili che almeno qualche gioia la danno. Senza volere entrare per tradizione nel dettaglio di quanto sta succedendo nelle diverse Società che, come ovvio, si vanno muovendo alla forsennata ricerca di tentare di rinforzare i quadri nella prospettiva di costruire o almeno di provare ad imbastire concrete ambizioni, prendiamo atto della vera novità per la stagione entrante, ovvero che Prima e Seconda torneranno a proporre gironi di sedici squadre come da tradizione, mentre, incomprensibilmente, la Promozione dovrebbe proseguire con gironi di 13 squadre, una novità per lo meno assurda e che dice chiaramente con quanta superficialità si è affrontato il dopo COVID, senza tenere conto che poteva essere una ghiotta occasione per risistemare tutto il quadro e dargli finalmente un’impostazione credibile, magari a tutto vantaggio proprio delle Società che devono soprattutto fare i conti con i bilanci e che solo di fronte a certezze sono in grado di impostare la gestione di sistema. Per la Terza, come naturale, la questione è legata soltanto al numero disponibile di partecipanti ma, vista la sovrabbondanza delle lunigianesi. si può sperare che con le squadre di Costa si riesca a mettere insieme un girone tutto nostro evitando il confronto con le più attrezzate società versiliesi che, come da tempo sotto gli occhi di tutti, è sempre stato abbondantemente penalizzante per noi. Problema comunque aperto perché proprio il ritorno a sedici squadre della Seconda potrebbe permettere qualche ripescaggio, legato ovviamente ai più diversi motivi, e, a quanto si dice, le possibilità in positivo sembrano avanzare in particolare per l’Atl. Podenzana, cui sarebbe offerta una nuova possibilità di riscatto.

Il Serricciolo
Il Serricciolo

Insomma, la situazione non è certo delle più accattivanti e, sinceramente, gli stimoli per affrontare la nuova stagione, al momento, sono davvero minimi perché non si intravvede proprio un qualche segnale di entusiasmo relativo alle ambizioni delle diverse Società ed i movimenti di organico non contribuiscono certo a sollecitare perché come naturale si tratta di acquisti e cessioni di soggetti di cui sappiamo quello che il campo ha saputo proporre e di informazioni mediate di ben poco valore, visto il livello. La notizia più concreta forse è legata alla Pontremolese che, dopo la pesante delusione appena subita, ha provveduto, tra l’altro, a potenziare il settore tecnico ed organizzativo con l’assunzione del nuovo Mister, quel Riccardo Bracaloni già alla guida degli azzurri nella stagione 2019/2020, segnata come noto dalle vicende epidemiche ed interrotta drasticamente a metà percorso, e del Direttore Sportivo del settore giovanile, Domenico Rosaia, uomo di grande esperienza che potrebbe contribuire a ricostruire quella serenità di gruppo che è stato il motivo dolente della scorsa stagione. Quanto agli organici inutile anche solo accennare a quanto è già successo ai diversi livelli perché tutto è ancora in movimento e il quadro effettivo sarà possibile solo quando la preparazione delle diverse squadre sarà entrata nel vivo e, di fronte al disponibile, si potrà riflettere sulle esigenze più evidenti da coprire o integrare. Momento questo non molto distante perché, ad esempio, la Pontremolese ha già iniziato la preparazione ed è inevitabile che nel giro di qualche giorno si possa assistere alle prime esibizioni ufficiali in amichevoli più o meno significative, ma tali da permettere di fare il punto sulla condizione tecnica della squadra e cominciare così ad ipotizzare qualcosa sul futuro prossimo. Che è poi il vero problema in generale, che riguarda tutto il calcio lunigianese perché è evidente che non si può pensare ad imbastire la prossima stagione senza un qualche obiettivo importante, in primis quello di ridare la giusta dimensione al nostro calcio che non può più permettersi di svolgere il ruolo di banale comparsa, ma deve assolutamente trovare il modo di riproporsi come protagonista con precise ambizioni di crescita, tolte le quali, tanto vale chiudere il conto e smettere di sprecare risorse, per riservarle ad altre occasioni, magari più proficue proprio per i nostri giovani.

Luciano Bertocchi