Poesie tra pandemia e guerra

Una raccolta di Alessio Pasquali  

Un innamorato della poesia come Alessio Pasquali nei silenzi del piccolo villaggio di Torrano alimenta sempre l’estro poetico. Creatore di immagini, metafore e simboli da tempi di lunga durata ha dato voce alle emozioni del cuore, al sogno, al desiderio di infinito e tutto ha radunato in piccole raccolte di versi molte volte premiate in pubblici concorsi.
A maggio 2022 per l’editrice Carte amaranto di Sarzana ha pubblicato Poesie tra pandemia e guerra, con introduzione che è grido di dolore perché “il mondo in rete ha sostituito il pensiero con l’algoritmo”, c’è perdita di umanità. Eppure c‘è ancora qualcuno che è in grado di apprezzare il vero, il bello, sa accendere i colori della speranza (Francesco, Gino Strada, don Ciotti tanto per dire). La vita regala anche gioie inaspettate, una potrebbe chiamarsi Poesia; anche Alessio trova parole di sfumatura umana. Condivide con Ungaretti che “Poesia è limpida meraviglia di un delirante fermento”, si accontenterebbe di un po’ di luce /per illuminare questo cielo di tenebre” e passeggiare nei sogni. Desideri e speranze si calano meglio sulla memoria, quando non si hanno più grandi compiti da assolvere, lo si percepisce dallo stesso insistito uso grammaticale del verbo al tempo imperfetto, che porta l’azione nella durata del passato. Questa raccolta ultima, in versi meno lirici dei precedenti, ascolta le grida di partecipazione personale ai grossi dolori di chi viene calpestato nella polvere, all’inganno di sentirsi felici con il cellulare in mano e invece veniamo adescati da chi ha reso il denaro il padrone del mondo e fa vibrare pulsioni razziste e bellicose.
Forse il poeta salverà il mondo perché sa cogliere e conservare il valore della parola, il suo potere lenitivo, curativo, umano come il fiore amaranto che non sfiorisce mai (simbolo dell’editore del libretto).
E infatti:
Nel mezzo della sciagura,
chissà perché,
cresceva
la passione di vivere.

m.l.s.