Filattiera. Il 27 luglio celebrata la grande festa in onore della Madonna Addolorata
Grande festa, a Filattiera, in onore dei Maria Madonna Addolorata, nota come “Madonna del terremoto”, a distanza di 119 anni dal terremoto del 1903. La preparazione è iniziata una settimana prima, con un ricco calendario di incontri, nelle varie località del paese, predisposto dal parroco, mons. Antonio, con la possibilità di accostarsi al Sacramento della Riconciliazione.
La mattina del 27 luglio, la prima S. Messa è stata celebrata alle ore 8,30, nella chiesa di S. Maria, dal parroco. Presente un buon numero di fedeli. Il Pontificale delle ore 11 è stato presieduto da mons. Mario Vaccari, vescovo diocesano, accolto dal canto “Tu es sacerdos magnus”. Con lui il vicario generale don Marino Navalesi, altri confratelli, diaconi e ministranti. Dopo la proclamazione della Parola, il presule ha evidenziato la figura di Maria.
“Celebrare questa festa, ha detto, significa ricordare la tragedia del terremoto ogni giorno, si consumano sulla terra, senza scordare la nostra fragilità umana, in balia delle forze della natura, ma non abbandonata dall’amore di Dio. Siamo ansiosi, preoccupati, mancanti di speranza … nell’attuale contesto non scevro da ombre di ogni genere, ma ricco pure di cose buone e belle. Il mondo, sempre più tecnologico, è troppo intento al godimento e al benessere personale, lungi dal bene comune. Mai dobbiamo scordare, come fanno tanti fratelli, la solidarietà in quanto il Signore ci ha creati per condividere ciò che abbiamo ricevuto. Maria non è stata risparmiata dalle prove. E che prove! Dolorose, enormi da quando il vecchio Simeone le aveva predetto che ‘una spada le avrebbe trafitto l’anima’. Una maternità speciale, la sua, con la gioia di partorire il Messia, sovrastata dall’indicibile dolore di vederlo morire sulla Croce. Eppure Lei rimane lì, affranta ma fiduciosa e fedele al misterioso progetto dell’Onnipotente. Un cammino faticoso per renderla idonea ad essere Madre nostra e della Chiesa. Oggi ci sprona ad uscire dai nostri drammi. Ci vuole creature nuove capaci di annunciare, con gioia, che Cristo è risorto e cammina con noi. Con i nostri piccoli gesti, guardando a Lui, possiamo far nascere un mondo nuovo”.
Dopo l’omelia e la recita del Credo, il sindaco Annalisa Folloni, affiancata da alcuni assessori, dai Vigili urbani con il Gonfalone, ha compiuto il gesto simbolico dell’offerta del grande cero, nel solco dei padri, che il Vescovo ha acceso davanti all’Addolorata. Il Coro “San Giorgio”, sotto la collaudata esperienza del maestro Pierfrancesco Carnesecca ha solennizzato il sacro rito, con il valore aggiunto della voce solista di Caterina nell’esecuzione del toccante pezzo “La Vergine degli Angeli” di Giuseppe Verdi. Alle 21 i Vespri, sempre con la gradita presenza del nostro Vescovo, ringraziato con riconoscenza da mons. Antonio, e la processione, molto partecipata dopo lo stop di un biennio, causa pandemia, nel suggestivo borgo addobbato in ogni angolo.
Ai canti e alle preghiere si sono alternati i brani musicali della Banda di Filattiera. Momento conclusivo in piazza Castello dove il presule ha riproposto spunti di riflessione ricordandoci che Maria ha creduto nella forza dell’amore. Quello che salva e trasforma ogni cuore. Sotto un mirabile cielo stellato, abbiamo chiesto alla Mamma del Cielo di aiutarci a camminare sulla via della fede che Ella ha percorso con umile docilità ed abbandono. L’epilogo dell’importante appuntamento sacro, la sera del 28 luglio, alle ore 21, con la S. Messa a suffragio di tutti i defunti della parrocchia.
Ivana Fornesi