
Si tratta di un’evoluzione della Casa della Salute. Il sindaco Ferri e i rappresentanti dell’Asl hanno compiuto due sopralluoghi in due possibili sedi: l’ex Galli Bonaventuri in piazza Dodi e l’ex asilo nido di via Sforza

Ci sarà una “presenza medica” 24 ore al giorno sette giorni su sette, insieme agli infermieri (12 ore al giorno per 7 giorni). Ci saranno anche specialisti e qui si potranno trovare anche i servizi classici di prenotazione di visite e ricoveri (il Cup). Questo è l’identikit della Casa di Comunità “il luogo fisico, di prossimità e di facile individuazione al quale l’assistito può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria, sociosanitaria e sociale”, come recita la bozza del documento a cui lavora Agenas – l’Agenzia per i servizi sanitari regionali – e Ministero della Salute. Una sorta di evoluzione dell’esperienza delle Case della salute che dovranno aprire i battenti entro metà del 2026. E Pontremoli è uno dei luoghi in cui dovrebbe sorgere una di queste strutture.

C’è stato, a tal proposito, recentemente un incontro tra i responsabili dell’Asl e il sindaco Jacopo Ferri per effettuare due sopralluoghi in due strutture che potenzialmente potrebbero accogliere la nuova Casa di Comunità: nella vecchia sede dell’istituto Galli Bonaventuri in piazza Dodi e nell’ex Asilo Nido di via Sforza. “Ora attendiamo gli esiti delle verifiche tecniche per capire come muoverci – sottolinea il sindaco Ferri – anche se come amministrazione restiamo convinti che l’ipotesi dell’ex Galli sia quella preferibile per la città”. Anche nell’ottica di rivitalizzare una zona di Pontremoli che si sta sempre più degradando in questi ultimi decenni “l’Asl con i soldi del Pnrr potrebbe acquistare questa sede che diventerebbe strategica per il centro storico sud”. Al sindaco Ferri è stata inoltre chiesta, da parte dell’Asl, un’eventuale terza opzione, ovvero quella di indicare uno spazio libero su cui edificare “ipotesi su cui stiamo ancora ragionando e che al momento non è ancora stata esplorata”. Da parte del primo cittadino non ci sono timori sul fatto che la nuova struttura possa mettere in discussione il Sant’Antonio Abate “si tratta della struttura che evolve la Casa della Salute aggiungendo servizi che svolge l’attività a livello territoriale, non fa certo concorrenza al presidio ospedaliero”. Una tranquillità che deriva anche dal fatto che recentemente “la Direttrice generale dell’Asl Nord Ovest, Maria Letizia Casani, in assemblea della Società della Salute ha confermato gli investimenti su Aulla e Pontremoli. Ci si augura che mantenga l’impegno”. Quindi nella nuova struttura pontremolese dovrebbero trovare spazio lo studio associato dei medici di famiglia, attualmente ospitati presso il Cabrini, altri professionisti sanitari associati e la guardia medica, e in generale tutte le offerte sanitarie oggi gestite dalla Casa della Salute. (r.s.)