L’attualità di Tiziano Mannoni e gli sviluppi di suoi metodi e idee

A undici anni dalla scomparsa l’Iscum di Genova lo ha ricordato con un importante convegno Sabato scorso un gruppo in visita in Lunigiana tra Pontremoli, Filattiera e Aulla

Il prof. Tiziano Mannoni (1928 – 2010)

Un debito di riconoscenza per quanto dato anche al nostro territorio: un sentimento accompagnato dalla consapevolezza dell’attualità del suo metodo, degli studi, delle idee: Tiziano Mannoni ci lasciava undici anni fa, il 17 ottobre 2010, nella sua casa di Genova.
Lo scorso anno una delle fasi più acute della pandemia e le restrizioni dettate dalla emergenza sanitaria aveva impedito di celebrare il decennale in occasione del quale, comunque, l’ISCUM (Istituto di Storia della Cultura Materiale) da lui fondato aveva organizzato un incontro “a distanza” (la registrazione è disponibile sul sito internet dell’Istituto stesso). Quest’anno l’anniversario della morte in condizini più favorevoli è stato l’occasione per alcuni importanti momenti di riflessione sull’opera, le idee e l’eredità di Mannoni.
Un importante convegno, promosso dall’ISCUM, si è svolto a Genova tra il 14 e il 15 ottobre, suddiviso in ben sette sezioni di lavoro; sabato 16, infine, un gruppo è arrivato in Lunigiana per la visita ai luoghi dove Mannoni ha trascorso un intenso periodo di fertili ricerche. Un itinerario che si è svolto tra il Museo delle Statue Stele a Pontremoli (il nuovo allestimento che tanto successo sta riscuotendo tra il pubblico è infatti merito anche del contributo di idee che Mannoni portò fino a poche settimane dalla scomparsa) e l’Abbazia di San Caprasio ad Aulla, passando per Sorano di Filattiera (luogo che lo ha visto impegnato per lunghi anni e dove riposa, nel cimitero locale).
In apertura del convegno di Genova è stata presentata la pubblicazione in due volumi promossa da Iscum e con contributi di amici, allievi e collaboratori di Mannoni. “Il convegno è stato davvero molto partecipato nonostante sia trascorso più di un decennio dalla scomparsa di Tiziano – ci ha detto il dott. Riccardo Boggi, direttore del Museo di San Caprasio in Aulla – con la presenza di tutti gli Istituti universitari; unanime il riconoscimento a Mannoni per quanto fatto e teorizzato che si è rivelato profetico e ancora di grande attualità”.
Ad Aulla, in occasione della visita del gruppo di una quarantina di studiosi giunti da varie parti d’Italia, dalla figlia Cristina Mannoni è stata scoperta una targa con la quale nell’Abbazia di San Caprasio è stata intitolata a Mannoni la Sala Capitolare all’interno del percorso museale. Nella prima parte del mattino di sabato scorso, prima delle tappe a Sorano e ad Aulla, il gruppo aveva visitato il Museo Archeologico delle Statue Stele Lunigianesi allestito nel Castello del Piagnaro di Pontremoli.
Una visita che ha suscitato emozione e ammirazione: “il nuovo allestimento era noto, ma per molti dei partecipanti si è trattato della prima occasione per vederlo di persona – spiega il dott. Angelo Ghiretti che ha accompagnato il gruppo – e apprezzare sia i contenuti che il percorso progettato dall’arch. Canali”. Ghiretti ci tiene a sottolineare quella che era l’impostazione “pragmatica” del prof. Tiziano Mannoni che accompagnava sempre la “filosofia” delle discussioni attorno all’archeologia con una praticità che lo ha portato ad applicarla sul terreno nei tanti territori studiati. Contesti dove ha realizzato scavi archeologici ed effettuato indagini e rilievi che spesso hanno portato a riscrivere una storia tramandata per generazioni ma troppo spesso basata su congetture non verificate sul campo. Un metodo ben applicato anche in Lunigiana, dove è ben noto l’esempio di Filattiera con gli studi e le campagne di scavo nel borgo, a Monte Castello, a Castelvecchio e a Sorano. (p. biss.)