
Intanto si segnala un nuovo successo del documentario “Ci salvarono gli alberi”

Dopo Ragusa al Vittoria Film Fest, Torino all’Archivio Nazionale cinematografico della Resistenza, per il documentario “Ci salvarono gli alberi”, realizzato da Elisabetta Dini per Officine Tok con la classe V della Scuola Primaria di Monzone, è arrivato un nuovo riconoscimento, il Premio speciale della giuria del Toscana Filmakers, giunto alla sesta edizione. Questa la motivazione: “L’obiettivo di questo film è importantissimo, quello di tramandare alle nuove generazioni i momenti fondanti della nostra storia. Infatti è solo creando un ponte tra generazioni che si può non dimenticare ed evitare di ripetere gli errori del passato”. Il documentario raccoglie, infatti, una serie di testimonianze di persone che hanno vissuto gli ultimi anni dell’ultima guerra nei paesi della vallata. Grande, ovviamente, la soddisfazione di Elisabetta Dini, che, con Ines Cattabriga, ha dato vita a Monzone a Officine Tok, che dal 2016 si stanno sempre più rivelando un vero “ spaccio culturale” e non solo per il settore teatrale e dello spettacolo, che viene portato anche nei più piccoli paesi. Il premio è stato consegnato a Fivizzano, nel Giardino degli Agostiniani, alla presenza dell’assessore alla Cultura Francesca Nobili, di una delegazione di alunni della scuola dell’Ist. Comprensivo “A. Moratti” e della loro maestra Bruna Cupini. è stato vissuto con delusione, invece, il fatto che sia andata deserta l’asta per il Castello dell’Aquila di Gragnola, che la benemerita signora Gabriella Girardin aveva recuperato, facendone uno dei gioielli, per architettura, storia, attività, della Valle del Lucido. Il Tribunale di Massa ha fissato per il 15 ottobre la data per la prossima asta, che vedrà una considerevole riduzione rispetto alla prima, la cui base era fissata in 4.969.544 euro (ora in 3.700.000), con offerta minima di 3.727.158 (ora 2.750.000). L’auspicio generale è che il Castello dell’Aquila trovi un compratore che lo riporti ad essere un punto di riferimento per soggiorni, eventi culturali e feste.

è lo stesso che tutti nutrono per il futuro dell’Hotel delle Terme di Equi, messo all’asta, tramite accordo, presso il Tribunale di Massa, a seguito della procedura di fallimento avviata nel 2018. Deve essere recuperato oltre un milione di euro per far fronte alle spettanze dei creditori. I beni acquisibili sono terreni e vari edifici del complesso termale, tra cui spicca l’albergo, unico del Comune che poteva ospitare oltre 60 persone, dopo essere stato, a suo tempo, ristrutturato e arredato ed essere diventato un vero punto di forza del turismo termale di quello che è il terzo polo turistico della Provincia. Della sua sorte non si sa ancora nulla. Nel frattempo, tuttavia, sono state riaperte al pubblico le piscine e i reparti adibiti alle cure termali, che sono di proprietà comunale. A.F.