Si riparte per Lourdes e Fatima

Il presidente Unitalsi, Antonio Diella: “Occasione per non rimanere distanziati nella fede”

L’Unitalsi riparte con i pellegrinaggi: è stato pubblicato il calendario per la stagione 2021; da Loreto a Fatima e Lourdes, per tornare in sicurezza nei santuari mariani, nel rispetto di tutte le procedure e dei protocolli anti-Covid per la sicurezza dei viaggi. Il primo pellegrinaggio, organizzato dalla sezione romana-laziale, si terrà a Loreto a fine giugno. Per luglio e agosto è già fitto il calendario di appuntamenti con le partenze verso Lourdes, Fatima e Santiago de Compostela (Spagna).
Il presidente dell’Unitalsi, Antonio Diella, indica la strategia organizzativa: “a luglio e agosto i pellegrinaggi si svolgeranno con aerei e pullman. Al momento non è sostenibile la possibilità di tornare con i treni a Lourdes”. Treni da sempre simbolo dei viaggi dell’Unitalsi con gli ammalati, ma “il tempo del viaggio al momento deve essere ridotto rispetto alla nostra storica abitudine che era quella dei treni. I pellegrinaggi in treno saranno gli ultimi a partire perché a bordo vi è una presenza molto elevata di persone e anche la durata dei contatti è più lunga. Noi pensiamo di poter riprendere a fine anno quest’esperienza, quando la campagna vaccinale dovrebbe essere arrivata alla fine. In modo che sia più semplice garantire che non ci siano contagi”.
“Ci organizzeremo – continua Diella – rispettando le normative degli Stati interessati. Faremo pellegrinaggi in assoluta sicurezza, in aereo e in pullman. Proprio perché tendiamo a non fare pellegrinaggi con grandi numeri di presenze. Preferiamo un numero di persone più ristretto e una durata del viaggio più breve che ci dia maggiore sicurezza. Chiaramente i pellegrinaggi saranno rivolti a persone vaccinate o negative al Covid”.
Per quel che riguarda le strutture ricettive il presidente dell’Unitalsi spiega che “un numero più contenuto di persone ci permetterà di garantire anche nelle case che ci accoglieranno il distanziamento nelle sale da pranzo e durante le celebrazioni. Il numero di posti in un aereo o in due o tre pullman è quello che ci dà più garanzie. Continueremo a utilizzare mascherine e igienizzazione, inoltre, a Lourdes abbiamo un accordo per ottenere negli ambienti la maggiore pulizia possibile. Con noi ci saranno gli ammalati, quindi, anche l’organizzazione dell’assistenza è stata rivista in modo da avere persone dedicate a quel servizio ed evitare di esporli al contatto con tutti”.
“Dobbiamo riaprire il cuore – conclude – la nostra esperienza religiosa e umana alla vicinanza con gli altri. Sempre in sicurezza. Ma sia una vicinanza di cammino, di preghiera, di gioia. Venire in pellegrinaggio significa voler riaprire il proprio percorso spirituale verso Dio e verso i fratelli. Siamo giunti in un momento in cui bisogna tornare a guardare negli occhi le persone e riavvicinarsi. Dobbiamo avere un distanziamento fisico ma non possiamo rimanere distanziati nella vita, nei cammini e nella fede, che è un’esperienza concreta e di comunione, non un’esperienza da remoto.    
(FP – SIR)