Domenica scorsa il vescovo Giovanni ha presieduto la celebrazione eucaristica di ingresso
La prima Domenica d’Avvento ha segnato per l’Unità Pastorale di Soliera Apuana (composta dalle parrocchie di Soliera, San Terenzo Monti, Moncigoli, Rometta, Ceserano, Colla e Collecchia, nel comune di Fivizzano) un nuovo inizio: non solo l’inizio dell’anno liturgico come per tutta la Chiesa e l’introduzione della terza edizione del Messale Romano come in quella italiana, ma anche l’inizio di un cammino con un nuovo pastore perché, con l’Eucaristia celebrata nella chiesa parrocchiale di Soliera, il vescovo Giovanni ha insediato don Francesco Grazzini come amministratore parrocchiale.
Don Francesco Grazzini viene “da fuori”, appartiene infatti alla diocesi di Prato, ma non è un volto nuovo in quel di Soliera in quanto già molti anni fa aveva vissuto nel convento della Madonna dei Colli, un luogo importante nella storia recente della nostra provincia e della nostra diocesi, famoso grazie alla Scuola media e all’Istituto agrario che hanno formato generazioni di ragazzi in Lunigiana e oltre, tra cui alcuni che oggi sono sacerdoti. La celebrazione è stata, dunque, una gradita occasione per fare memoria della presenza in loco dei frati francescani, che con numerose iniziative avevano fatto di Soliera un centro culturale e di spiritualità. Don Francesco fu l’ultimo religioso a lasciare il convento che oggi, essendo passato alla Provincia, versa in un triste abbandono: con il suo ritorno si riallaccia in qualche modo il filo di questa gloriosa storia. Ritorno che è stato salutato con gioia dai parrocchiani che finalmente avranno di nuovo un sacerdote che vive tra loro, grazie anche all’interessamento del vicario foraneo don Bernardo Marovelli, promotore del progetto.
Ad aiutare don Francesco ci sarà il diacono Giuseppe Bonfigli, originario di Moncigoli, che da pochi mesi è stato trasferito dall’Unità pastorale della Valle del Lucido dove in precedenza prestava servizio. L’Unità pastorale di Soliera è ampia e variegata e rappresenta una sfida nel cammino di unità non solo amministrativa ma soprattutto dei cuori che i giovani predecessori di don Francesco avevano coraggiosamente imboccato secondo le chiare indicazioni del vescovo Eugenio, prima, e Giovanni poi.
È una Unità pastorale che porta con sé anche alcune eredità notevoli: oltre a quella già citata dei frati, l’antichità della pieve di Soliera e il santuario diocesano di san Terenzo, che custodisce il corpo del vescovo martire di Luni da cui il paese stesso prende il nome.
Presentando don Francesco Grazzini, il vescovo Giovanni ha colto l’occasione per ringraziare la comunità di Soliera che, attraverso il coro e il servizio dei giovani ministranti, ha permesso di vivere un’esperienza di incontro liturgico con il Signore di elevata qualità e ha sottolineato come la sua intenzione non sia tanto quella di affidare delle parrocchie ad un sacerdote, quanto piuttosto quella di affidare don Francesco a queste comunità. Apparentemente un gioco di parole ma che ha un profondo significato nella prospettiva dell’edificazione di una Chiesa tutta ministeriale che rappresenta il futuro.
Don Emanuele Borserini