“Sporcarsi le mani” per stare vicino agli ultimi con gesti concreti

La Fondazione Migrantes della Toscana ha accolto con gioia la nomina a cardinale di mons. Lojudice

Mons. Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena
Mons. Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena

“E’ stato un mese di ottobre ricco di novità per la Fondazione Migrantes Toscana”. Lo riferisce Ivonne Tonarelli, direttrice dell’ufficio diocesano e spiega che “nei giorni scorsi, mons. Augusto Paolo Lojudice è stato nominato cardinale da Papa Francesco: una notizia totalmente inaspettata, che ha colmato di gioia gli operatori della Migrantes Toscana!”.
Mons Lojudice, oltre ad essere Arcivescovo Metropolita di Siena – Colle Val d’Elsa – Montalcino, è segretario della Commissione episcopale per le Migrazioni della Cei e vescovo delegato “Migrantes” della Conferenza episcopale toscana. “La scelta non è stata casuale – dichiara Ivonne – Papa Francesco, con tale nomina, ha voluto sottolineare la sua vicinanza al mondo migratorio, di cui Lojudice si è sempre fatto portavoce, prima come parroco, poi come vescovo”.
Lojudice, classe 1964, romano originario di Torre Maura, è conosciuto per il suo impegno a fianco dei più poveri. “Mons. Paolo – ha detto amichevolmente la Tonarelli – è giunto a Siena da poco più di un anno, ma ha subito dimostrato con gesti concreti il suo impegno a favore di coloro che sono collocati ai margini della società, offrendo sostegno alle famiglie in difficoltà economiche, aiutando le giovani vittime della prostituzione, schierandosi dalla parte dei rom, così come aveva già fatto a Roma, città in cui gli è stato attribuito il soprannome ‘vescovo dei rom’”.
Definito dal Pontefice “il vescovo più battagliero di Roma”, in una recente intervista il neo cardinale ha dichiarato di voler continuare a “sporcarsi le mani”, rimanendo un prete che cerca risposte ai disagi che incontra. “Nel 2019 – prosegue Ivonne – mons. Lojudice è divenuto responsabile della Migrantes Toscana. Durante l’anno in corso, reso tanto difficile dal diffondersi della pandemia, abbiamo imparato a conoscerlo più da vicino e ad apprezzarne le grandi doti umane e spirituali. In breve tempo si è rivelato un eccellente organizzatore. Ha creato, infatti, una fitta rete di contatti e coordinato magistralmente le attività dei direttori degli uffici Migrantes della Toscana. Il suo impegno è sempre stato costante. Non si è risparmiato neanche durante il lockdown: si informava continuamente della situazione dei singoli territori, rendendosi disponibile per ogni evenienza.
Per la nomina a cardinale, dunque, non ci resta che porgergli i nostri migliori auguri, certi che continuerà a portare avanti il suo impegno nella Chiesa con estrema umiltà, ma anche con caparbietà e competenza!” Del resto, come mons. Lojudice stesso ha dichiarato in una intervista, “Papa Francesco non ti dà una medaglia, ma ti dice di continuare a “sporcarti le mani” così come facevi in precedenza”. “Questa – commenta Ivonne – è la frase più bella che il neo cardinale potesse citare!”.
Tra le novità all’interno della Migrantes vi è anche quella della nomina di Sara Vatteroni a direttrice regionale della Fondazione: “È stato proprio il neo cardinale, nel corso dell’ultima riunione regionale, ad affidare a Sara l’alto incarico. Non posso che esser felice di tale promozione, per altro meritatissima – dice Ivonne – dal momento che Sara è una mia preziosa collaboratrice da oltre venti anni! Appena nominata, Sara mi ha voluto ringraziare: un gesto che mi ha commosso moltissimo! Nel corso del 2020, la giovane si è contraddistinta per il suo impegno a livello diocesano: insieme abbiamo realizzato numerosi progetti a favore del mondo dello spettacolo viaggiante, delle problematiche legate alla scuola destinata ai figli dei circensi e dei lunaparkisti, ma anche dei migranti. Sara non si è mai risparmiata e ha sempre messo a disposizione il suo tempo per aiutare gli ultimi. Sono molto contenta che il suo impegno sia stato riconosciuto a livello regionale e sono certa che rappresenterà una risorsa preziosa per la Migrantes Toscana. Anche a lei auguro buon lavoro!”.