Dal 1° gennaio la gestione dei rifiuti passa a RetiAmbiente

Società pubblica, sarà il gestore unico di Ato Toscana Costa per le Province di Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno. Ma intanto ci sono già polemiche sullo Statuto bocciato da alcuni comuni tra cui anche Pontremoli 

La raccolta dei rifiuti con il metodo "Porta a porta"
La raccolta dei rifiuti con il metodo “Porta a porta”

Dal prossimo primo gennaio il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e assimilati sarà svolto da RetiAmbiente Spa, una società per azioni a totale capitale pubblico, partecipata da 100 comuni delle province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara. Un gestore unico quindi per ATO Toscana Costa, così come previsto dalla legge regionale. Un processo che, come detto, coinvolge anche il nostro territorio (Carrara e Massa faranno slittare slitteranno di un anno il loro ingresso in quanto hanno un contratto con l’attuale gestore sino alla fine del 2021) anche se la situazione è ancora tutt’altro che chiara. Infatti ancora non si conosce a chi verrà affidata poi materialmente la gestione della raccolta dei rifiuti nè se ci sarà, come è stato sino ad oggi, un servizio comprensoriale per la Lunigiana.

Il vicesindaco ed assessore al bilancio di Pontremoli, Manuel Buttini
Il vicesindaco ed assessore al bilancio di Pontremoli, Manuel Buttini

Certe sono le polemiche che stanno emergendo tra i comuni coinvolti e le varie forze politiche in campo. Infatti sta creando grandi controversie l’approvazione dello Statuto di RetiAmbienti Spa, che i comuni delle quattro province coinvolte hanno votato in questi giorni. Tanto che, in più di un caso, il documento è stato bocciato dai vari consiglio comunale. Esempio a noi più vicino quello di Pontremoli, che nel corso dell’ultimo consiglio, con il voto contrario della maggioranza e l’astensione della minoranza ha rispedito al mittente la bozza presentata all’assise. Le motivazioni di questa scelta le ha illustrate il vicesindaco, Manuel Buttini, al momento della presentazione dell’atto “a nostro avviso si rischia di creare un nuovo ‘carrozzone’. Dopo Gaia, ora anche la gestione dei rifiuti può divenire un nuovo mostro lontano dai bisogni dei cittadini, con poltrone garantite per alcuni ma senza offrire i servizi che dovrebbe. Soprattutto nelle aree montane e periferiche del territorio, più difficili da servire”. Una riflessione che il vicesindaco ha portato avanti perché ritiene, sostenuto dalla sua maggioranza, che ci sia “poca chiarezza all’interno dello Statuto. Non c’è alcun chiarimento sul piano finanziario, sugli investimenti da attuare. E poca, pochissima trasparenza sulla rappresentanza nel consiglio di amministrazione dei Comuni, soprattutto di quelli piccoli”. Sicuramente in questa partita, molto gioca la collocazione politica, ed infatti a mettersi di traverso sono soprattutto le amministrazioni a guida centrodestra (recente il caso del voto contrario del comune di Pietrasanta), ma anche nell’ambito del centrosinistra ci sono alcune perplessità. Anche in questo caso troviamo un esempio in ambito locale, con il comune di Fosdinovo che ha votato favorevolmente allo Statuto ma ha approvato, allo stesso tempo, un documento in cui chiede che sul testo si intervenga per chiarire le tematiche sulla rappresentanza dei comuni all’interno dell’ente.

La raccolta dei rifiuti "Porta a porta"
La raccolta dei rifiuti “Porta a porta”

Chi invece difende il percorso intrapreso, sottolinea come questo sia fondamentale per puntare ad un miglioramento del servizio della raccolta rifiuti ed in particolare per aumentare la percentuale di differenziata. “Il passaggio ad un soggetto unico nella gestione dei rifiuti per l’area dell’ATO Toscana Costa è particolarmente importante perché consentirà di estendere alcuni modelli virtuosi, come quello di Capannori, per la raccolta differenziata anche agli altri Comuni del comprensorio. Il primo importante obiettivo è compiere un passo avanti nella gestione dei rifiuti in questa vasta area territoriale della Toscana, migliorando la qualità del servizio ed aumentando, con il potenziamento della raccolta ‘porta a porta’, la percentuale di raccolta differenziata”. Un cammino che ha come primo obiettivo “arrivare verso il traguardo di Rifiuti Zero. Il secondo obiettivo è raggiungere nell’arco di qualche anno un’autosufficienza anche dal punto di vista impiantistico nel trattamento e riciclo dei rifiuti per queste quattro province senza dover utilizzare impianti fuori regione con conseguenti risparmi economici”. In merito alle perplessità di alcuni comuni è poi intervenuto recentemente il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro: “Dispiace che alcuni comuni abbiano votato contro lo Statuto di RetiAmbiente spa e contro l’orientamento “rifiuti zero” del piano industriale. Avevamo inteso che questi obiettivi fossero condivisi da quei Comuni, ma dobbiamo registrare, invece, una sorprendente contrarietà. Ne siamo dispiaciuti e auspichiamo che, in futuro, anche quelle amministrazioni possano convergere sulle posizioni della maggioranza assembleare”. (r.s.)

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