Si sta per concludere la prima decade del mese di giugno che apre l’estate; il 2, il tempo è peggiorato proprio in serata con un breve temporale a tarda ora. Più grigio il 3, piovigginoso del corso del mattino e nel primo pomeriggio dopo un’alba quasi serena che aveva fatto sperare in una pausa di maggiore durata.
L’atteso peggioramento di giovedì 4 si è svolto con fenomeni persistenti la cui intensità è andata crescendo di ora in ora, culminando nel tardo pomeriggio / prima serata in alta Lunigiana. Le piogge della notte e del mattino, infatti, deboli o moderate, hanno lasciato spazio a nubifragi temporaleschi con massimo, a Pontremoli, fra le 16,30 e le 19. Tuoni, fulmini e diluvio al top fra le 16,45 e le 17,45, ora in cui è caduta quasi metà dell’acqua di tutta la giornata.
I temporali e i rovesci intermittenti, poi, sono andati avanti per buona parte della sera scemando di intensità sulla Lunigiana e trasferendosi tra la Garfagnana, la bassa valle del Serchio e la valle della Lima nel Pistoiese, zone che sono state battute da nubifragi di particolare violenza con disagi e danni diffusi.
Il 5, residui rovesci la notte e a metà mattina, ma tempo nel complesso improntato ad una variabilità accettabile. L’episodio perturbato, in molte stazioni della nostra provincia, ha visto accumuli di 60-70 mm e in alcuni casi superiori a 100 mm; in pratica, localmente, è caduta la pioggia dell’intero mese di giugno in un giorno solo.
A Pontremoli, i 78,6 mm registrati in Verdeno entrano nel novero delle giornate più piovose avute in giugno da cento anni andando a occupare la sesta posizione dal 1920. Nubifragi con più di 100 mm in 24 h si ebbero, in giugno, nel 1934, nel 1940 e nel più recente 1997, quando il fiume Magra registrò una delle piene più consistenti per l’inizio dell’estate (quasi 200 mm tra il 26 e il 27): la parte sud del capoluogo, da Porta Fiorentina all’Annunziata, finì sott’acqua a causa della ‘crisi’ del reticolo idrografico minore della collina della Costa e di Monte Galletto.
Scorrendo la lista di una dozzina di giorni che guidano la classifica dei più bagnati di giugno, è curioso notare come si siano verificati soprattutto nella seconda metà del mese, anzi, in gran parte addirittura nella terza decade e dopo il solstizio d’estate, quando ci si aspetterebbe, al contrario, un loro diradarsi avvicinandosi luglio, mese più stabile e meno piovoso dell’anno.
Procedendo con la cronaca, meglio è andata sicuramente sabato 6, dalla parziale nuvolosità, il solito fresco vento di libeccio e la ripresa della copertura in serata. Domenica 7, il meteo ha deciso di essere magnanimo e il transito di un altro sistema frontale è avvenuto senza ‘botte’ particolari: piovaschi da un cielo quasi sempre minaccioso, ma senza l’attesa intensificazione dei fenomeni prevista.
Lunedì 8, infine, si è manifestata in pienezza la modalità “rovesci a macchia di leopardo”. La differenza di pioggia registrata in stazioni anche vicine, con scarti di decine di mm anche nel giro di due-tre km, ha fatto sospettare, in un primo momento, l’avaria di qualche sensore. In realtà, si è trattato di una distribuzione bizzarra con forti acquazzoni circoscritti: più di 50 mm sotto Bagnone, al bivio per Virgoletta, ma appena 8,6 mm nel vicino Ghiaione di Villafranca; 45 a Gragnola e solo 0,4 mm a Pontremoli, tanto per portare qualche esempio.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni