L’Amministrazione vara progetti per il sostegno del commercio

Un piano di 288mila euro per andare incontro alle difficoltà create dalla prolungata chiusura degli esercizi

Piazza della Repubblica a Pontremoli
Piazza della Repubblica. Qui dovrebbe sorgere, tra palazzo Ruschi e il Campanone un grande dehors in cui i ristoratori presenti in piazza potranno collocare gazebo, tavoli e sedie nel rispetto delle distanze imposte

Sono in corso, in queste settimane, una serie di incontri tra amministrazione comunale, commercianti e cittadini, per studiare un piano di azioni e di aiuti per fornire un supporto alle famiglie e alle attività produttive della città. Un piano di investimenti del valore di 288mila euro. Entreremo poi nel dettaglio delle altre iniziative che l’amministrazione intende realizzare, ma per il momento ci concentriamo su di un progetto che dovrebbe andare a cambiare il volto del cuore del centro storico, ovvero le due piazze della Repubblica e del Duomo. Infatti, in accordo con i ristoratori, l’amministrazione ha stilato un progetto per realizzare nelle due piazze un ampio “dehors” (cioè uno spazio aperto con gazebo, tavolini e sedie) per permettere agli esercenti di risolvere al meglio il problema delle distanze richieste per il rispetto delle normative sanitarie. Piazza della Repubblica sarà quindi caratterizzata da una grande ‘C’, che da palazzo Ruschi Noceti arriverà sin sotto il Campanone, mentre al Caffè degli Svizzeri sarà riservata la piazzetta della Pace all’interno del palazzo comunale. Lo stesso discorso è valido per piazza Duomo ed è attualmente al vaglio, come ci spiega il vicesindaco Manuel Buttini, un progetto da applicare anche a piazza Italia. Tornando al dehors di piazza della Repubblica, questo avrà un effetto anche sul numero dei parcheggi per le auto (e come vedremo non tutti gli esercenti hanno preso bene questo aspetto); in pratica, ci spiega il vicesindaco, “ci sarà solo una fila, sul lato rivolto verso il Comune”, quindi pressappoco una decina di posti auto. Con i commercianti che potranno usufruire della sospensione del pagamento della Tosap (la tassa per l’utilizzo del suolo pubblico) prevista sino al 31 ottobre dal Governo ma che l’amministrazione ha prolungato sino a fine anno (con bilancio negativo di 40mila euro per le casse del comunali).

Il vicesindaco ed assessore al bilancio di Pontremoli, Manuel Buttini
Il vicesindaco ed assessore al bilancio di Pontremoli, Manuel Buttini

Andando agli altri progetti, Buttini sottolinea come siano in particolare due i punti “maggiormente apprezzati dai commercianti cittadini. Il rimborso Tari e il contributo per l’affitto o per il pagamento del mutuo delle attività commerciali”. In effetti sono le due voci più sostanziose del pacchetto di aiuti contro il Covid-19. Con 98mila euro per il rimborso Tari e 95mila per il sostegno agli affitti. Il rimborso Tari è calcolato anche in base alle perdite avute in corrispondenza con il 2019 e può andare da un minimo di un taglio del 20% (in caso di un’attività che non ha mai sospeso il proprio lavoro e ha segnato una perdita del 30%), sino all’85% per le attività che hanno chiuso nella fase del lockdown ed hanno segnato una perdita di oltre il 70%. Mentre, invece, per quanto concerne l’affitto il contributo si aggira sul 30% con un tetto massimo di 350 euro al mese. Accanto a questi due provvedimenti il vicesindaco evidenzia qual è il provvedimento più significativo: “Si tratta del fondo di acquisto di libri di testo per i ragazzi (con un Isee inferiore a 40 mila euro) delle scuole medie”. Un investimento da circa 20mila euro; “pensando che il costo complessivo si aggira attorno ai 30mila euro, copriamo circa i due terzi della spesa dell’intera comunità”. Tra le altre iniziative c’è poi la sospensione dell’imposta di soggiorno (15 mila euro) e i Buoni Spesa a sostegno delle famiglie in difficoltà (5.000 euro). Progetti che convincono solo in parte l’opposizione: “Sono in parte condivisibili – scrivono i due gruppi di minoranza – ma insufficienti a far fronte alla crisi che il territorio sta vivendo”. E lanciano un pacchetto di proposte (ben 18) tra cui spicca l’abolizione totale dell’Imu, della Tari, il recupero dell’evasione, che pesa con 7 milioni di euro sulle casse comunali, e la creazione di un fondo comunale di sostegno diretto a commercianti ed imprese. A cui aggiungono l’abolizione della tassa di affissione, la proroga alla fine del 2021 la sospensione della Tosap e della tassa di soggiorno. E poi l’attivazione della “carta del turista” con sconto per le attività convenzionate sul territorio comunale e dare gambe al superbonus del Governo sull’edilizia ecocompatibile. Controproposte su cui Buttini storce il naso: “Alcune non sono di competenza del Comune su altre posso essere anche d’accordo ma richiedono molti investimenti che inevitabilmente andrebbero a gravare sul bilancio comunale e sul futuro stesso della città”. (Riccardo Sordi)

Un dehors in piazza: l’opinione dei commercianti

Una deserta piazza della Repubblica la mattina di Pasqua
Quella che si vede è, grosso modo, la zona di piazza della Repubblica che sarà interessata dal dehors. Da Palazzo Ruschi (l’edifico in alto a sinistra) costeggiando le strutture in piazza sino alla base del Campanone componendo una grande “C”.

Un grande dehors in piazza della Repubblica: come hanno accolto l’iniziativa i commercianti? Ci sono i pareri più disparati da quello entusiastico a quello un po’ più scettico. Grande soddisfazione la manifestano dal: “È una bella idea che può davvero farci trovare pronti per l’estate visto anche che, purtroppo, non ci saranno gli abituali appuntamenti che richiamavano molte persone”. E a questo si aggiunge il gradimento “per il sostegno economico che davvero non ci aspettavamo. Sia per quanto concerne la Tari sia per il contributo con l’affitto”. Più titubante è invece la reazione dal Caffè Letterario: “L’idea è buona. Personalmente non avrei tolto così tanti posteggi auto. Ora staremo alla finestra sperando che comunque questa iniziativa porti un riscontro positivo”. Dal Caffè degli Svizzeri, invece, sottolineano come si sia arrivati alla riapertura in maniera poco chiara: “Non è certo stata colpa del Comune ma quando siamo arrivati ad alzare le serrande in pochi avevano chiaro come comportarsi”. E pone l’accento sulla poca uniformità della situazione futura: “Ci sono molte strutture ricettive che hanno deciso di prendersi un anno sabbatico. Si tratta di una scelta che rischia di indebolire tutto il territorio perché se il turista non ha un luogo dove soggiornare, questo porta ad una perdita per tutte le attività della zona”. (r.s.)