I Fratres Pontremoli verso il rinnovo del direttivo

Il 16 febbraio i donatori “Fratres” di Pontremoli si apprestano a rinnovare il Consiglio per i prossimi quattro anni. Intanto si chiude con il segno più la raccolta sangue 2019. Il presidente Mastroviti: “sono stati 4 anni faticosi ma belli. E sono contento della crescita dei giovani all’interno del Gruppo”.

La relazione del presidente Fratres, Armando Mastroviti, durante l'ultima festa sociale
La relazione del presidente Fratres, Armando Mastroviti, durante l’ultima festa sociale

L’associazione Donatori di sangue “Fratres” di Pontremoli avrà, il prossimo 16 febbraio, un importante appuntamento per l’elezione del nuovo Consiglio. Dopo quattro anni, infatti, il sodalizio guidato in questo periodo dal presidente Armando Mastroviti, chiama a raccolta il popolo dei donatori per scegliere gli undici componenti che andranno a costituire il prossimo direttivo che, a sua volta, distribuirà le cariche per il quadriennio 2020-2024. Mastroviti, che si ripropone con la massima umiltà alla guida dei Fratres – “se il Consiglio vorrà confermarmi” -, si augura “innanzitutto una grande partecipazione degli oltre mille iscritti (725 attivi e 338 benemeriti) e poi che trovino spazio all’interno del nuovo consiglio i giovani che si sono candidati, perché davvero possono rappresentare il futuro del sodalizio”. Inevitabile, vista la scadenza, tracciare con il presidente uscente un bilancio del quadriennio: “Sicuramente, afferma convinto, è stata una bella esperienza; impegnativa e faticosa perché da fuori è difficile capire l’impegno che ci vuole per far funzionare la ‘macchina’ dei ‘Fratres’. Ma c’è la soddisfazione per aver mantenuto, anzi lievemente aumentato, il livello di donazioni in questi anni. Un’altra cosa di cui vado particolarmente fiero è quella di essere riuscito a coinvolgere tanti giovani in questo mondo della donazione e del volontariato, cosa tutt’altro che facile e scontata”.

Un momento del Consiglio Regionale Fratres svoltosi a Pontremoli lo scorso ottobre
Un momento del Consiglio Regionale Fratres svoltosi a Pontremoli lo scorso ottobre

Se si va invece ad individuare gli eventi caratterizzanti di questi quattro anni, Mastroviti non ha dubbi: “al primo posto metto la festa per il 60° del Gruppo, che mi sono trovato a gestire appena insediato come presidente e poi il pellegrinaggio regionale Fratres che si è tenuto nell’ottobre scorso e che ha coinvolto tante sezioni di tutta la regione. Al termine di quell’impegnativo appuntamento, organizzato anche con l’importante appoggio di tutti i gruppi Fratres del territorio, abbiamo ricevuto i complimenti del Consiglio regionale per l’ottima riuscita dell’evento”. I Fratres, però, non si nutrono solo di passato, ma anche di presente, come il tradizionale bilancio delle donazioni dell’anno passato che ancora una volta, con un straordinario impegno, riesce a chiudere con il segno più. “Devo dire che ero preoccupato nella prima fase dell’anno – confessa Mastroviti – perché nei primi mesi l’affluenza dei donatori è stata piuttosto blanda, tanto che a giugno eravamo sotto di 109 donazioni”. Poi qualcosa è cambiato, anche grazie allo sprone del direttivo, presidente in testa, che ha chiamato a raccolta i donatori facendo come sempre affidamento sulla loro generosità. “Da luglio a dicembre abbiamo infilato un filotto straordinario, superando ogni mese le 100 donazioni, con il boom di novembre, quando abbiamo registrato il record assoluto con 133 donazioni”. Alla fine questa rincorsa è stata premiata con un lieve miglioramento (+6) rispetto ai dati del 2018: in tutto 1.162 donazioni di cui 902 di sangue intero (+16 rispetto a dodici mesi prima) e 260 di plasma (-13). Guardando nel dettaglio, fa molto piacere che ci siano 40 nuovi donatori e che di questi, ben 21 siano under 25 con 5 diciannovenni e 6 neomaggiorenni. Ciò garantisce linfa (o meglio sangue) per il futuro dell’associazione.

La premiazione, da parte di Armando Mastroviti, di un donatore
La premiazione, da parte di Armando Mastroviti, di un donatore

Ma come ogni buon capitano Mastroviti da un lato ringrazia ed esalta la sua squadra – “i donatori fanno tutto questo in maniera volontaria” – ma dall’altro lato vuole motivare per riuscire a migliorare sempre di più. “Il nostro obiettivo ideale sarebbe quello che ogni donatore donasse due volte l’anno. Ad esempio, quest’anno ci sono 105 iscritti che non hanno donato e 268 che lo hanno fatto una volta. Se tutti lo avessero fatto due volte sarebbero state quasi 500 donazioni in più”. A titolo statistico aggiungiamo che in 245 hanno donato due volte, 71 tre, 15 quattro e infine in 21 ben cinque volte. Tornando agli ottimi dati del 2019, secondo Mastroviti trovano spiegazione “nel lavoro di sensibilizzazione che stiamo portando avanti ormai da anni. Un impegno che coinvolge in primo luogo le scuole: dalle elementari alle superiori, passando per le medie”. Ma non c’è solo la scuola: ci sono iniziative che permettono di “fare squadra” come la gita sociale e la festa sociale, che quest’anno ha visto la premiazione di 57 donatori, tra cui una croce d’oro per le 75 donazioni. O ancora importanti iniziative, come qulla legata all’ospedale cha ha visto nel giugno scorso la donazione di un defibrillatore offerto anche grazie all’aiuto dei fuochisti di San Nicolò e San Geminiano. A proposito di ospedale, Mastroviti segnala due novità. La prima riguarda il fatto che in questo periodo, visti i lavori di ristrutturazione al bar, brioche e cappuccino post donazione sono offerti nel centro trasfusionale. Ma la vera novità riguarda proprio il centro: dopo tante richieste di ampliamento, vista l’esiguità dello spazio, sembra che a breve (“tempi burocratici permettendo”) il centro verrà trasferito nel laboratorio analisi (poco distante dall’attuale collocazione) con locali più ampi e funzionali. (r.s.)