Convegno a Villafranca per sviluppare una rete di confronto tra i tanti manieri del comprensorio
“Castelli. Una risorsa per la Lunigiana”. Questo il titolo del convegno che si è tenuto sabato 23 novembre nel Salone Voltato del Museo Etnografico di Villafranca. Un titolo che racconta chiaramente l’intenzione di porre al centro gli antichi manieri del territorio che vuole riuscire a costruire, attraverso una serie di iniziative, manifestazioni ed eventi, una rete di promozione e di valorizzazione dei castelli della Lunigiana. Prima dell’inizio ufficiale del convegno, Luca Simoncini, Vice Presidente CIA Toscana Nord, ha fatto incontrare un gruppo di giovani agricoltori del territorio con il Presidente Nazionale CIA Dino Scanavino. Ed è stato proprio Scanavino che, nel suo intervento, ha parlato di attivare una promozione integrata del territorio, con una particolare attenzione verso i castelli di Lunigiana tenendo conto anche del fatto che nel 2020 Parma sarà capitale della cultura. “Gli agricoltori – ha evidenziato – possono diventare protagonisti di questa rinascita attraverso le coltivazioni e la cura del territorio che può divenire una cornice dei castelli e delle aree di pregio”. Un modo per trarre beneficio e reddito dalla complementarietà tra agricoltura e paesaggio anche se non ha mancato di ricordare come in Lunigiana sia molto ardua la produzione agricola di grandi dimensioni per le caratteristiche collinari del territorio. “Per questo bisogna favorire i piccoli agricoltori che difendono i nostri presidi”. Valdo Spini (ex ministro e professore universitario) ha evidenziato numerosi punti sulle iniziative da prendere per garantire la fruibilità dei castelli: dall’apertura coordinata in tutta la Lunigiana, al loro eventuale restauro integrato con il territorio circostante, alla realizzazione di una segnaletica adeguata, per le automobili ma anche per i pedoni e gli amanti della bicicletta al fine di un utilizzo coordinato e duraturo che produca lavoro e reddito, segnando contemporaneamente l’identità di un territorio.
Il suo impegno per annoverare i Castelli della Lunigiana tra il patrimonio immateriale dell’Unesco sta trovando difficoltà burocratiche, in quanto è già stata avviata la pratica di attribuire tale prerogativa alla Via Francigena, per cui non è da escludere che gli stessi possano esser inseriti come parte dello stesso progetto. Attività attigue ai castelli, ristrutturazione conservativa del patrimonio edilizio nei borghi, definizione e segnalazione di strade tematiche, la evidenziazione dell’importanza storica del territorio ricordando tra l’altro la presenza di Dante Alighieri e di molti personaggi storici tra cui il navigatore Alessandro Malaspina sono la premessa di un turismo virtuoso e duraturo, per cui già entro l’estate vanno preparate una cartina dettagliata dei castelli, delle Pievi e delle realtà ricettive evidenziando gli eventuali itinerari e sostenendo il tutto con un sito web dedicato. Ha portato il saluto e garantito il sostegno della Regione Toscana il Presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, confortato e affiancato nell’opera promozionale e animatrice del progetto, il consigliere regionale Giacomo Bugliani. Hanno portato il saluto Mario Guastalli coordinatore del Comitato, Fabrizio Petri dell’associazione dimore storiche, Clara Cavellini in rappresentanza dell’amministrazione di Pontremoli, che ha sottolineato come il successo di pubblico del Castello del Piagnaro sia frutto di costanza e lungimiranza nella gestione dello stesso con aperture sempre più frequenti e Massimo Tedeschi Presidente della Via Francigena. L’editore di Tarka, Franco Muzzio, ha delineato le opportunità economiche attorno ad un progetto che faccia conoscere ed esalti le peculiarità della Lunigiana, sottolineando l’importanza urgente delle reti telematiche, in questo momento quasi più necessarie di quelle stradali. Corrado Lattanzi, Presidente dell’Istituto Valorizzazione dei Castelli, ha dato la disponibilità di metter a disposizione dell’iniziativa il patrimonio culturale, aziendale, organizzativo che l’Istituto ha maturato in questi cinquanta anni di attività, da quando è stato fondato nel 1969 da Cesare Augusto Ambrosi, evidenziando la promozione culturale dello stesso nella gestione della rete delle biblioteche della provincia di Massa. Erano presenti molte personalità della cultura locale, alcuni sindaci, una folla di partecipanti, tale da riempire la sala fin nell’atrio, nonostante lo scrosciare abbondante e continuo della pioggia.
Corrado Leoni