
Il cattivo stato delle pavimentazioni crea disagi sia per i pedoni che per le automobili che vi transitano

Sono giunte in redazione, in queste ultime settimane, diverse segnalazioni sulle condizioni n cui versano alcune zone della città a causa soprattutto del dissesto della pavimentazione, stradale e non. Ci sembra giusto riprenderle e proporle ad una platea più ampia perché la bellezza di un luogo è fatta di tanti particolari, più o meno rilevanti, ma significativi per le persone che si trovano a frequentarlo. La cosa non deve essere presa subito come un attacco all’amministrazione perché le opere di cui parleremo più avanti sono state realizzate ormai da diversi anni; resta il fatto che la manutenzione, ordinaria o straordinaria che sia, dovrebbe essere un punto fermo nella gestione della cosa pubblica. In sintonia con il periodo legato alla commemorazione dei defunti, sono molte le segnalazioni sullo stato di alcuni punti del cimitero urbano, anche se, in realtà, alcune lamentele si allargano anche a quelli delle frazioni, almeno nei tempi più distanti dal 2 novembre. A trovarsi in condizioni di degrado sono un po’ tutti i pavimenti che fiancheggiano le zone dei loculi, per intenderci, la zona nuova a nord e a sud-est della cappella. Il maltempo di questi giorni non ha di certo aiutato: l’acqua ristagnava in diversi punti, accompagnata da una muffa scura che può risultare anche molto scivolosa.

Il problema maggiore, però, riguarda proprio la zona più esterna, a sud della cappella. Una pavimentazione, che non ha mai conosciuto quella pace che si dovrebbe “respirare” in un cimitero. Si può dire che fin dalla posa in opera (anni ’60-‘70?) le mattonelle di marmo hanno cominciato a muoversi e a sollevarsi rendendo rischioso il passaggio e dando il via a tutta una serie di “rammendi” che non hanno mai risolto il problema. A questo si aggiunga che, vuoi per un errato calcolo delle pendenze, vuoi per il cattivo funzionamento di grondaie e scoli, spesso e volentieri la stessa zona è caratterizzata da ampi laghetti poco piacevoli a vedersi e da attraversare. Come si diceva sopra, problemi di pavimentazione sono segnalati anche in alcuni tratti stradali. Lo stesso “male” sopra descritto per il cimitero affligge i marciapiedi del ponte Zambeccari: nonostante i continui interventi degli addetti, le sottili mattonelle (questa volta in pietra) si rifiutano di stare al loro posto e, staccandosi dalla soletta, mettono a rischio piedi e caviglie dei passanti. A subire il degrado del fondo stradale, però, sono anche gli automobilisti che si trovano ad attraversare la zona di piazza Italia. Lì i lastroni utilizzati – come molti avevano previsto al momento della loro posa in opera – hanno iniziato fin da subito a degradarsi mostrando spaccature poi trasformatesi in buche più o meno grandi e profonde, ma tutte molte noiose. Un vero e proprio effetto “gruviera” che di fatto renderebbe inutili i due dissuasori posti su via Roma, lato Zeri: solo le automobili più nuove vi possono passare indenni, con quelle un po’ più vecchiotte sembra di fare un fuoripista! A questo punto, aggiungiamo qualcosa di nostro. Nei tre giorni “dei santi e dei morti” è stata decretata l’isola pedonale da Porta Parma a via Ricci Armani dalle 11,30 fino a tarda sera. Una buona idea, che salva un po’ gli interessi dei commercianti e un po’ la tranquillità dei passanti. Il maltempo, però, ha imperversato in modo infame, rendendo per lo più deserte le piazze, vista l’impossibilità di sostarvi sotto la pioggia spesso battente. A quel punto si è assistito all’incongruenza dei cartelli esposti con il divieto di sosta e transito e le macchine che transitavano come per tacito accordo che fosse impossibile rispettare la direttiva. Pensiamo che in tali casi (non è la prima volta che succede) sarebbe più opportuno, se non educativo, sospendere il provvedimento in modo ufficiale… oppure farlo rispettare come se niente fosse. a.r.