Battezzati e inviati. Ottobre, mese della missione
I vescovi definiscono la missione come l’orizzonte nel quale si esprime tutta la vita della Chiesa. Da qui la necessità di una coriacea scelta formativa per superare le insidie causate da una cultura improntata al relativismo morale, povera di certezze e ricca di dubbi e insicurezze.
Ogni battezzato è consapevole che solo in Cristo è data la salvezza. Non certo nelle ideologie che rapidamente passano e neppure nelle personali convinzioni, bensì ad un’unica verità consegnataci da Cristo. Questa la missione della Chiesa e di ogni cristiano. Sia dalla “missio ad gentes” sia da quella che urge nei Paesi di tradizione cristiana dove, spesso, è radicata una forma di “cristianesimo incristiano” non più capace di incidere nel vivere quotidiano.
Una lettera di suor Liliana Gentile,
dalla missione di WantigueraLe Suore Missionarie del Lieto Messaggio, sulle orme della loro madre fondatrice Madre Serafina Formai. si dedicano al servizio della Chiesa, all’ annuncio del Vangelo prediligendo i poveri, i piccoli, gli emarginati: porzione eletta del gregge di Gesù. In Centrafrica, una delle terre più povere del mondo le Suore fin dal 1993 tutti i giorni offrono con gioia ai poveri il pane del Vangelo e della carità.
Esse collaborano con il parroco alle varie attività pastorali sia nella parrocchia di Wantiguera dedicata alla Madonna del Buon consiglio che nei villaggi … La scuola Guido Musetti accoglie più di 350 bambini… compresi bambini orfani o vulnerabili. Le suore si occupano anche di un centro sanitario e quindi tutti i giorni sono a contatto con le persone più bisognose di cure e di comprensione, soprattutto con i malati di AIDS. In queste attività apostoliche è sempre presente lo spirito di Madre Serafina.
Nel suo diario ella scrive: “o mio Dio, vorrei che tutto il mondo ti conoscesse, apprezzasse, ti amasse, fosse pieno di te, come ne è ripieno questo mio povero cuore”. Sì, madre Serafina aveva il dono di trasmettere alle persone che incontrava questo amore per Gesù e i fratelli. Io ho avuto la fortuna di conoscere madre Serafina per ben tre anni, era una donna straordinaria, una donna veramente di Dio. Continuamente ci spronava alla santità. Un po’ della mia spiritualità la debbo a lei. Madre Serafina è con noi, sentiamo la sua presenza, essa ci incoraggia ad andare avanti con serenità confidando sempre nell’aiuto del Signore.
Io non sono brava a scrivere e a parlare… quindi scusate questo mio povero scritto.
E solo un piccolo spunto… un abbraccio.
Gesù dà all’esistenza un dinamismo nuovo. Occorre allora reimparare la grammatica, ossia i fondamenti che rendono, per noi battezzati, testimonianza al mondo. Il missionario, il cristiano è colui che, rispettando la dignità umana, ridesta, in chi lo incontra, la certezza di Dio, lo stupore per la persona di Gesù Cristo e la possibilità di condividere quell’umanità nuova e presente che è la Chiesa. Essa è chiamata a farsi carico delle molte povertà antiche e sempre nuove, visibili o nascoste, riconoscendo in ciascuna persona, bisognosa della Verità, il suo prossimo.
L’intenzione di Gesù, riguardo ai suoi discepoli, era di farne “il sale della terra e la luce del mondo” con il mandato di predicare il lieto annuncio fino agli estremi confini della terra, con la promessa di non lasciarli mai soli. Tanti missionari, anche lunigianesi, mettono in pratica il comando del Risorto impegnandosi in mezzo a mille difficoltà per ridare dignità ai troppi fratelli, vittime di ingiustizie ad ogni livello. Nella consapevolezza che ci troviamo nel tempo dell’attesa. Poi vi sarà quello del compimento, quando Cristo si manifesterà nella gloria. Nel frattempo urge fare la nostra parte.
Tutti abbiamo a cuore un mondo più bello e più equo, senza purtroppo impegnarci in modo serio ed adeguato alle circostanze. Saremo sicuramente persone più realizzate e serene aiutando gli altri a diventare tali. Il grande Alessandro Manzoni diceva che “la vita, immenso dono, non è già destinata ad essere un peso per molti ed una festa per alcuni.
Ma per tutti un impiego del quale ognuno renderà conto”. Il ruolo dei fedeli laici, per il Battesimo ricevuto, non deve essere quindi un ruolo di sudditanza, è indegno per il cristiano il quale è suddito solo di Dio. Mettiamoci in cammino in questo Ottobre missionario.
Ivana Fornesi