In vista di venerdì 27 settembre parla don Maurizio Manganelli responsabile della Pastorale Giovanile Diocesana
Lunedì 25 marzo, nella Santa Casa di Loreto, Papa Francesco firmava l’Esortazione apostolica Christus vivit, indirizzata “ai giovani e a tutto il popolo di Dio”. Nel documento, il Santo Padre scrive di essersi lasciato “ispirare dalla ricchezza delle riflessioni e dei dialoghi del Sinodo dei giovani”, celebrato in Vaticano nell’ottobre 2018.
La Christus vivit può essere letta come testo a sé stante, ma bisogna avere la chiara consapevolezza che il Papa ha fatto proprio un processo redazionale complesso e ricco che ha coinvolto anche centinaia di giovani. Il documento sarà oggetto del Convegno pastorale della diocesi, in programma il prossimo 27 settembre alle 16, nella parrocchia della Ss.ma Annunziata a Bassagrande.
A don Maurizio Manganelli, responsabile diocesano della Pastorale Giovanile, abbiamo chiesto maggiori indicazioni su questo importante appuntamento ecclesiale.
Quali i motivi che hanno portato a scegliere questo documento come tema del convegno pastorale diocesano?
Tanti erano i temi proposti e tutti meritevoli di essere approfonditi, ma si è scelto di riprendere l’esperienza del Sinodo sui giovani, la fede e il discernimento vocazionale per non lasciare in un cassetto l’invito del Papa a ripensarsi come Chiesa a portata dei giovani.
Dopo la presentazione della Christus vivit, nel programma del convegno ci sarà un lavoro diviso per gruppi in base ad alcune aree tematiche. Perché questa scelta?
Le aree tematiche saranno dieci, sono ambiti pastorali che coinvolgono tutta la vita ecclesiale e sociale: dagli oratori alla scuola, passando dalla famiglia all’impegno politico, alla tutela del creato. Abbiamo riflettuto, infatti, che non bastava una relazione sul documento post sinodale, ma che servisse uno spazio per iniziare a mettersi in gioco con gli stimoli e le provocazioni del Sinodo. L’obiettivo è quello di lavorare sulla Christus vivit facendone una lettura aderente alla realtà della nostra diocesi.
Un convegno sui giovani, dunque. Ma qual è il ruolo degli adulti?
Il ruolo degli adulti è fondamentale: i giovani crescono grazie a figure di adulti significative che si fanno vicine e che sono disposte a camminare con loro, testimoniando la loro aderenza a Cristo e alla Chiesa. Il convegno sarà un’occasione non per parlare di giovani, ma per parlare coi giovani.
Dopo l’esperienza vissuta alla GMG di Panama dello scorso gennaio, su quali “binari” si muoverà la Pastorale giovanile diocesana?
Intanto continuiamo a proporre appuntamenti e percorsi che mettono in contatto i vari gruppi presenti nella nostra diocesi perché nessuno si senta isolato. Ogni gruppo, ogni parrocchia, ogni realtà ha una sua vita spesso piena di impegni, ma è fondamentale uscire dal proprio “recinto” e fare rete per crescere come Chiesa. Possiamo anticipare che in cantiere per la prossima estate ci sarà una esperienza di spiritualità in Terrasanta. (df)