Parrocchia e famiglia unite in un progetto di fede e di vita

Marina di Massa: sabato 22 giugno si è svolta una Festa diocesana della Famiglia ricca di testimonianze che aprono alla speranza

26festa_famiglia_2019_4Grande successo per la XII edizione della Festa della Famiglia che si è svolta sabato 22 giugno nella parrocchia di S. Giuseppe a Marina di Massa. All’evento, organizzato dalla diocesi di Massa Carrara Pontremoli, hanno partecipato oltre 350 persone.
“Il tema di quest’anno – hanno spiegato Fausto e Stella Vannucci, direttori diocesani dell’Ufficio per la Pastorale della Famiglia – è ‘Parrocchia e famiglia’, un binomio importante che, se ben orientato, rilancia l’idea di parrocchia quale spazio dove la geografia e la storia degli uomini trovano ospitalità e attenzione”.
Ci sono state toccanti testimonianze sullo stretto e proficuo rapporto fra realtà ecclesiali locali e famiglie bisognose di aiuto e che ha contribuito alla soluzione di problematiche assai gravose.
Esempio di Chiesa in uscita è quello della parrocchia di san Giuseppe Artigiano di Cinquale, con un atto di solidarietà a favore di Silvia, giovane donna colpita da sclerosi multipla. “La malattia di Silvia – raccontano alcuni presenti – progrediva rapidamente e i doveri che era chiamata ad assolvere quotidianamente erano diventati un pesante fardello. Ma, grazie all’aiuto di don Maurizio, siamo riusciti a organizzare dei turni di lavoro, che consentissero di alleviare i problemi di Silvia, dei suoi bambini e del marito. Ciascuno di noi ha messo a disposizione un po’ del suo tempo e dei propri talenti per supportare quella giovane madre. All’inizio credevamo di essere stati chiamati a svolgere un servizio d’amore. Invece, col trascorrere dei giorni, ci siamo resi conto che eravamo noi a ricevere amore da Silvia, la quale, con i suoi occhi pieni di gratitudine, ci ha insegnato a vivere con fede ogni momento della nostra vita, ringraziando Dio dei doni ricevuti”.
26festa_famiglia_2019_11Come può una famiglia prendere parte alle attività parrocchiali? A spiegarlo è stata una coppia originaria di Parma e trasferitasi a Fivizzano: “Per noi la parrocchia è sempre stata un punto di riferimento. Dopo il matrimonio abbiamo iniziato un nuovo percorso, grazie ad un gruppo di famiglie della parrocchia di sant’Andrea in provincia di Parma. Durante uno dei nostri incontri abbiamo compreso che cosa sia la vera Chiesa in uscita. Abbiamo condiviso momenti di gioia e affrontato situazioni dolorose come la separazione di coppie di amici. Insieme abbiamo costruito una amicizia solida e duratura e una rete di sostegno e condivisione. Quando ci siamo stabiliti a Fivizzano, abbiamo trasferito qui la nostra esperienza. Il percorso è iniziato nel 1999 ed oggi siamo orgogliosi di testimoniare i risultati positivi che abbiamo ottenuto: molte famiglie che non frequentavano la chiesa si sono avvicinate alla nostra realtà e oggi sono divenute un punto di riferimento per tutti i parrocchiani. Insieme al Gruppo Famiglie abbiamo collaborato con alcune coppie di fidanzati, sostenendole nel loro percorso pre-matrimoniale”.
Le testimonianze sono proseguite con l’intervento di alcuni parrocchiani della Valle del Caprio in Lunigiana: “Tutto è iniziato grazie ai Centri di ascolto della parola. Con l’aiuto dello Spirito Santo siamo riusciti a creare un gruppo di famiglie che vogliono essere messaggere di Cristo offrendo aiuto e sostegno a varie coppie di sposi del territorio. Con umiltà e spirito di servizio ci siamo messi a disposizione dell’altro e abbiamo condiviso le nostre esperienze di vita, con la speranza di diventare un punto di riferimento per le famiglie in difficoltà”.
Esperienza analoga si è verificata a Pontremoli dove, grazie ad un gruppo di famiglie, si sono formati dei centri di ascolto mobili. “Qualche anno fa – hanno raccontato i promotori dell’iniziativa – abbiamo deciso di provare un’esperienza alternativa riunendoci ogni settimana presso una famiglia diversa della parrocchia, coinvolgendo anche uomini e donne rimasti soli. Attuare questo progetto non è stato facile, a causa delle resistenze di alcuni membri della comunità. Per fortuna siamo riusciti nel nostro intento ed oggi possiamo testimoniare il vero significato di Chiesa in uscita: una comunità aperta all’ascolto dell’altro e alla condivisione delle proprie esperienze di vita”.
26festa_famiglia_2019_12Ultima testimonianza è stata quella di Nicola e Giulia, una giovane coppia che tre anni fa ha deciso di sposarsi e creare una famiglia. “Inizialmente, il nostro percorso – racconta Nicola – non è stato semplice: a soli 24 anni Giulia ed io abbiamo deciso di sposarci, benché molti amici ci avessero dissuaso dal farlo perché troppo giovani. Grazie ad un amico sacerdote abbiamo affrontato un percorso di fede, che ci ha condotto al giorno del fatidico sì senza remore e con piena fiducia nel progetto di Cristo. La vita di coppia non sempre è stata facile: abbiamo dovuto superare ostacoli, abbiamo avuto momenti di ripensamento, durante i quali ci siamo chiesti che cosa Dio volesse da noi. Grazie alla nostra fede, all’aiuto di alcune famiglie della parrocchia e del nostro amico sacerdote, abbiamo compreso l’importanza del rapporto coniugale ed oggi siamo genitori di due bellissimi bambini”.
Il pomeriggio è proseguito con la S. Messa, celebrata da mons. Giovanni Santucci, dal vescovo emerito Eugenio Binini e da don Danilo Vita, parroco di San Giuseppe. Il Vescovo Giovanni ha ricordato la solennità del Corpus Domini, che rammenta ad ogni cristiano il suo impegno ad essere “pane spezzato e vino versato”. “Questo – ha detto – vale anche per la famiglia, simbolo dell’amore di Dio. Il matrimonio rappresenta l’unione di Gesù con la vita, e la coppia di sposi diventa l’immagine di Gesù, che ama la Chiesa e il Mondo. Diventano fondamentali i Gruppi di Ascolto: il Signore tramite la parola ci insegna a vivere secondo il progetto di Dio Padre”.
La festa è proseguita con la cena comunitaria, la musica dell’orchestra di Stefano Bigi e il coro di voci bianche “Nel Mar di note”.
“Orgogliosi e soddisfatti del risultato della serata – hanno dichiarato Fausto e Stella Vannucci – sentiamo il dovere di ringraziare don Danilo ed i collaboratori della parrocchia di san Giuseppe che hanno reso possibile la realizzazione di una sinodalità di carismi, che sono la vera forza di una Chiesa, guidata dallo Spirito Santo. La grande partecipazione di fedeli da tutta la diocesi è il risultato della collaborazione tra movimenti, associazioni e parrocchie, a riprova del fatto che una Chiesa unita, aperta e non arroccata su posizioni personalistiche, è la testimonianza più vivida di quanto sia bello essere cristiani”.

Elisabetta Guenzi