
La vittoria ineccepibile sul Cascina nel primo turno di Super Coppa di categoria, porta alla finale di domenica prossima a Firenze contro la Pecciolese. Un’impresa certamente possibile dopo quanto visto nell’ultima esibizione. Bene il Serricciolo che, soffrendo, conquista la finale play off di Prima e mette un tassello importante alla prospettiva di crescere. Play out di Seconda: il Monti si esalta, batte nei supplementari la Stella Rossa e si salva. Il Mulazzo perde male a Camaiore e va alla bella salvezza sempre con la Stella Rossa.

Se abbiamo goduto all’infinito per quanto compiuto dalla Pontremolese con il ritorno in Eccellenza proprio nell’anno del centenario, dobbiamo dire che la goduria continua con quanto gli azzurri stanno compiendo nella Super Coppa di categoria dove, mettendo in mostra quanto evidenziato in campionato, hanno liquidato con ben pochi patemi il quotatissimo Cascina, conquistando così il diritto di andare a disputare la finalissima a Firenze contro la Pecciolese. Cosa dei tempi moderni, potremmo dire, perché mai nella nostra pur non breve vicenda di cronisti sportivi ci era capitato di provare tante emozioni per una squadra che già ci aveva gratificato oltre il dovuto vincendo il campionato ed ora ci regala qualcosa di diverso tentando la scalata ad una Super Coppa di Promozione che, per le nostre abitudini, resta un vera novità e che sarebbe una perla in più da aggiungere ad un palmares che resta veramente un fatto unico nella storia del calcio della nostra terra. Insomma, la banda di Mister Ruvo non smette di stupire e va ben oltre ogni immaginazione per le nostre misere risorse narrative. Di fatto, la partita di domenica scorsa è stata davvero la perla in più da aggiungere alla collana preziosa inanellata nel corso del campionato, perché si è rivista la squadra migliore, quella consapevole dei propri mezzi, decisa e sicura di puntare ad un obiettivo importante e di farlo sapendo di avere le carte in regola per centrare il risultato. La vicenda è stata delle più naturali. Pronti via e subito una perla tattica che portava al penalty indiscutibile che il bomber Occhipinti metteva in fondo al sacco senza troppo sforzo; a seguire, nel brevissimo, altra perla di gioco che permetteva a Giacomo Filippi di chiarire senza una qualche incertezza quale dovesse essere l’andazzo delle cose. Il resto è stato una carrellata di accortezza e di intelligenza che poteva portare benissimo a chiudere il risultato anzitempo, con un povero Cascina frastornato dalla sapienza azzurra e capace di reagire solo nel finale quando era evidente che il risultato poteva essere uno solo ed anche accorciando le distanze non si sarebbe cambiato molto. In concreto, un’altra prova di maturità offerta ad un pubblico al limite dell’eccitazione e che ora aspetta solo la finalissima di Firenze per capire fino a che punto potrà ancora esaltarsi, pur sapendo che non sarà impresa facile perché la Pecciolese è e resta un cliente scomodo, sebbene le differenze tecniche con gli azzurri, almeno stando ai si dice, non siano poi così evidenti. Quindi, tutto resta possibile e davvero potrebbe essere l’occasione per dare un significato ancora più importante alle feste incombenti del centenario.

Sugli altri fronti è successo davvero di tutto e di più e dobbiamo dire che il clima che si sta creando potrebbe quasi indurci a cambiare la nostra opinione nel consuntivo generale della stagione. Intanto il Serricciolo. Chiamato ad una impresa abbordabilissima sulla carta, ma carica dell’incertezza che deriva dal tono usuale delle lotterie di fine campionato, ha affrontato il Ponte a Moriano con il piglio giusto illudendo fin dai primi minuti che la pratica fosse delle più semplici. Invece, nella ripresa, è bastato un calo di tensione per permettere agli ospiti di ritrovare la giusta lena e, nel breve di un quarto d’ora, rimettere tutto in discussione ed aprendo alla prospettiva dei tempi supplementari, ovvero lo spauracchio di chiunque, sapendo che le cose devono essere riconquistate, deve fare conto su risorse che a fine stagione diventa quasi impossibile trovare. Difatti, sono ancora i lucchesi a stupire andando a segno a sette minuti dal fischio finale, a dire che forse il sogno degli aullesi era ormai finito e, quindi, era meglio fare i bagagli pensando al solito futuro. A sorpresa, invece, veniva fuori l’orgoglio della vecchia guardia della banda di Bertacchini e, sul filo di lana, l’eterno Iardella, da par suo, piazzava l’acuto che riapriva alla speranza e chiudeva il conto con la paura, aprendo il varco alla finale che davvero coronerebbe un’attesa infinita e che, proprio per questo, merita di essere soddisfatta. Dovessimo tradurre in termini di soddisfazione quanto significa per noi l’evento per come maturato, diremmo che lo sentivamo nel profondo, però ora vorremmo davvero essere smentiti nel nostro pessimismo pluriennale e pagare il dovuto dazio per il nostro scetticismo rendendo ragione alle qualità di una formazione che merita il premio per quanto fatto negli ultimi anni, nella consapevolezza che per il nostro calcio sarebbe il salto di qualità che aspettavamo da tanto tempo e che forse potrebbe essere davvero realizzato. Da quanto avanza, per il momento solo buone nuove a metà perché la vicenda play out di Seconda, per quanto indirizzata in partenza nel modo peggiore, ci sta gratificando ben oltre lo sperato e ci lascia margine per credere che ancora non tutto sia perduto. Dalle vicende, infatti, emerge che il Monti ritrova la qualità che aveva promesso proprio al momento giusto piazzando in casa della Stella Rossa, in quel di Castelfranco di Sotto, l’acuto sperato che vale la permanenza in categoria. Non è stata un’impresa semplice e i problemi che la squadra di Della Zoppa aveva denunciato nel corso del torneo sono riemersi prontamente. Però, ci è voluto il carattere giusto, quello che in troppe occasioni era venuto a mancare e che è riemerso quando tutto sembrava indirizzarsi al peggio. I liccianesi, infatti, superavano alla grande una partenza in salita trovando il vantaggio dopo che Gerali aveva neutralizzato un rigore a favore dei padroni di casa. Il pareggio a venire sembrava aprire al baratro ma, nei supplementari, qualcuno si è ricordato di essere portatore di qualità di ben altro spessore e da lì è partita la riscossa che è valsa un successo ineccepibile che vale in pieno la salvezza, con tutto quello che sottintende per una squadra che doveva offrire ben altro spettacolo in generale e che invece si è ricordata delle sue qualità solo nell’ultima mezz’ora dell’intera stagione. Diversa la vicenda del Mulazzo che, in casa del Fortis Camaiore, ha solo provato a reggere alla forza d’urto dei versiliesi resistendo per la prima frazione, ma lasciando poi spazio alla determinazione e alla voglia di rivalsa dei padroni di casa che, nonostante la reazione finale degli ospiti, chiudevano lecitamente il conto. Ora, al Mulazzo avanza la possibilità di trovare la via della permanenza in Seconda giocandosi il tutto e per tutto nel scontro senza appello con la Stella Rossa da cui uscirà la sentenza definitiva in positivo o in negativo. Noi crediamo che l’impresa sia possibile, tutto sta crederci fino in fondo perché il campionato ha dimostrato in più occasioni che i malaspiniani hanno numeri di tutto effetto ai quali fare riferimento. Ora, tocca ritrovarli per concretizzare la perla finale che davvero darebbe un altro senso all’intera stagione del nostro calcio che non solo avrebbe raccolto qualcosa di importante, ma soprattutto non avrebbe vittime d’occasione, con tutto quello che questo verrebbe a significare nel consuntivo finale.
Luciano Bertocchi