Elezioni per il Parlamento Europeo: nessuna maggioranza certa, i “sovranisti” quarto gruppo

Volano Orban, Lega e Le Pen nel sondaggio sulle elezioni europee di maggio

08sondaggio_Elezioni_EuropaUn Parlamento europeo più frammentato, senza maggioranze precostituite, con una presenza sovranista ed euroscettica accresciuta ma pur sempre minoritaria. È il volto dell’Assemblea Ue che emerge dalle prime proiezioni del voto di maggio, rese note lunedì 18 febbraio a Bruxelles dal servizio stampa dell’istituzione Ue.
Le proiezioni dei seggi sono basate su sondaggi nazionali realizzati entro il 6 febbraio da istituti specializzati e ritenuti “affidabili”, raccolti e rielaborati dall’agenzia Kantar per conto dell’Euroassemblea. I dati sono suddivisi Paese per Paese e riguardano tutta l’Ue. Dati aggiornati saranno resi noti ogni due settimane fino alla fine di aprile e ogni settimana durante il mese di maggio.
Vale la pena di sottolineare che i sondaggi riguardano le intenzioni di voto attuali, dunque a tre mesi dalle elezioni e prima dello svolgimento della vera e propria campagna elettorale.
08bandiere_EuropaA seguito della Brexit, nella prossima legislatura i deputati europei saranno 705: ai Popolari andrebbero 183 seggi (ora sono a 217); 135 a Socialisti e democratici (ora 186); i Liberali salirebbero a 75 seggi (contro 68). Occorre specificare che l’attribuzione dei seggi avviene in base ai gruppi esistenti oggi in emiciclo; questo stando alle liste presenti attualmente in Parlamento.
Il quarto gruppo politico risulterebbe il sovranista Europa delle nazioni e della libertà (Enfc) con 59 seggi ( 37 attuali), grazie soprattutto alla crescita della Lega. Poi i Conservatori e riformisti europei (Ecr) con 51 eurodeputati (oggi ne ha 75, ma perderebbe i Conservatori britannici), la sinistra della Gue con 46 (52), i Verdi a 45 seggi (da 52), e infine gli euroscettici del Gruppo Europa della libertà e della democrazia diretta (Efdd) a 43, con una crescita di 2.
Se si dovessero confermare questi risultati, le forze sovraniste potrebbero non superare il terzo dei seggi disponibili. La cura dimagrante dei partiti tradizionali proporrebbe, però, interrogativi sulle future maggioranze nel Parlamento europeo, a partire da quella che dovrà eleggere il futuro presidente della Commissione Ue.
La convergenza più probabile potrebbe essere tra le forze europeiste: Popolari, Socialdemocratici e Liberali, magari con il sostegno dei Verdi.
Su scala nazionale, l’Italia, assieme all’Ungheria, si confermerebbe il Paese più sovranista ed euroscettico tra i 27 Stati Ue. La Lega sarebbe il primo partito: 27 seggi (su 76 eurodeputati italiani previsti) e 32,4% di voti. Al secondo posto si collocherebbe il Movimento 5 Stelle con 22 seggi (25,7%); poi il Partito democratico, con 15 seggi (17,3%). Forza Italia raggiungerebbe l’8,7% di consensi, con 7 seggi. Fratelli d’Italia, ultimo partito a superare la soglia di sbarramento al 4%, avrebbe 4 seggi (4,4%).