
Nella Basilicata, Regione di foreste e montagne nell’Italia meridionale, spicca la città di Matera nota, nel mondo, per i suoi Sassi: un vasto complesso di abitazioni, scavate nella roccia, risalenti a migliaia di anni fa, facenti parte del Parco della Murgia. Gli abitanti delle Case Grotte furono, da esse, allontanati nel 1952 a causa delle misere condizioni di vita. Attualmente ospitano Musei come, ad esempio, la Casa Grotta di Vico Solitario. Set per oltre cinquanta film, fra cui, nel 2004, “La Passione di Cristo” di Mel Gibson e l’indimenticabile “Il Vangelo secondo Matteo”, del 1964, vero capolavoro in bianco e nero di Pier Paolo Pasolini, a dimostrare la duttilità della location dei Sassi. Matera, dal 19 gennaio scorso, giorno della cerimonia di apertura come capitale europea della Cultura, assieme a Plovdiv, in Polonia, è, e sarà, al centro del mondo fino al prossimo 20 dicembre.
Una kermesse di eventi per accontentare le esigenze del pubblico ed occasione unica per far conoscere la storia e le tradizioni di un piccolo, grande gioiello del nostro Paese. Alle 20 del 19 gennaio scorso, l’anno di Matera è cominciato con una massiccia partecipazione alla presenza delle più alte cariche dello Stato. In primis il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affiancato dal Presidente dei ministri, Giuseppe Conte. Conduttore della serata “Matera 2019 Open Future”, nella piazza San Caveoso, blindata e colpita da pioggia battente, l’eclettico Gigi Proietti, unitamente a Rocco Papaleo e Stefano Bollani con i quali ha intonato, fra gli scroscianti applausi, in varie lingue, compreso il dialetto lucano “Nel blu, dipinto di blu” sottolineando, poi, l’importanza di far arrivare ai leader europei la voce di Matera, con la sua determinazione di riscatto e di rinascita, e l’urgenza della globalizzazione delle culture per un’Europa più forte e coesa.
“Il simbolo della miseria pezzente del Mezzogiorno”, rievocato dal sindaco Raffaello Giulio De Ruggieri, ha aperto una pagina nuova. Infatti “Open”, ossia, aprire, è la parola chiave del variegato, ricco programma di Matera 2019. “Questo riconoscimento, ha proseguito il primo cittadino, non è solo un fatto formale. Anzi è vissuto dai Materani in modo viscerale, con la consapevolezza e la responsabilità di rappresentare l’Italia in Europa e nel mondo, accogliendo ogni visitatore con il sorriso della fierezza”.
La stessa parola “Open” non poteva non calarsi nel tragico contesto del presente. Lo ha fatto il Presidente Mattarella esprimendo il profondo dolore per le stragi nel Mediterraneo. “Essere europei, ha asserito, è parte ineliminabile della nostra identità nazionale e la cultura, tessuto connettivo del nostro Continente, non è quella che esclude, ma quella che include e genera generosità. Oggi il mondo guarda a Matera, simbolo del Sud e del Mezzogiorno d’Italia, che vuole investire e crescere…”.
Anche Giuseppe Conte, uomo del Sud e delle Istituzioni, ha detto di nutrire grande fiducia nel decollo dei Progetti, finanziati per 48 milioni di euro tra Stato, Regione, Comune,privati, partner internazionali…, sinonimo di progresso, come ha chiosato il presidente della Fondazione “Matera 2019”, Salvatore Adduce.
Tra lo scintillio dei fuochi d’artificio, il forte desiderio di dare ossigeno all’economia del turismo, la Cultura e l’innovazione puntando sulla tecnologia come “abilitatore di conoscenza”, per usare le parole del Presidente di Tim, Fulvio Conti, partner dell’evento. Insomma indispensabile per la città, scavata nella pietra, l’impulso al turismo nei suoi mille rivoli, con l’occhio puntato alle infrastrutture, ancora troppo carenti, per lasciare un’eredità che vada ben oltre la fine dell’anno in corso.
Ivana Fornesi