
La Regione si impone e conferma la strada dell’accorpamento

del “Belmesseri” a Pontremoli
Niente da fare. Gli appelli degli studenti e i documenti del Consiglio di istituto nulla hanno potuto contro la determinazione della Regione Toscana e del suo assessore all’istruzione, Cristina Grieco: l’ Istituto tecnico “Belmesseri” (tre sedi: Pontremoli, Villafranca e Bagnone) e il polo professionale “Pacinotti” di Bagnone (quattro sedi: Pontremoli, Bagnone, Soliera e Fivizzano) da settembre 2019 saranno un’unica istituzione scolastica. Mentre tutto tace sugli altri accorpamenti bloccati dal consiglio provinciale, quello dei comprensivi di Fosdinovo e Aulla e quello tra il Liceo Zaccagna e l’Istituto Galilei a Carrara, la pratica lunigianese si è risolta in pochi giorni: Firenze ha invitato la Provincia a dare esecuzione agli accorpamenti inizialmente bloccati e poi, ricordando che la mancata fusione significava un taglio del 50% dei finanziamenti regionali, è passata ad agire in prima persona. La sindaca di Pontremoli, Lucia Baracchini, facendosi portavoce anche delle istanze di Fosdinovo, con una lettera ufficiale del 29 novembre si era appellata ad una deroga motivata dagli eventi calamitosi (alluvioni e terremoti degli ultimi anni) che giustificavano uno stop agli accorpamenti, soprattutto per quanto riguarda il “Belmesseri”, limitato dai vari eventi negli spazi agibili “anche per la grave inerzia della Provincia”. Non solo: Baracchini – nel contempo dirigente del Pacinotti –, di fronte all’ipotesi dell’accorpamento si riservava “ogni impugnativa ed ogni azione avverso provvedimenti che contrastino i legittimi diritti ed interessi del Comune di Pontremoli e della propria comunità cittadina e circostante”.

dell’istituto “Pacinotti”
Dichiarazioni forti, che nel giro di due settimane hanno lasciato spazio ad un dietrofront suggellato da un accordo amministrativo tra i comuni di Pontremoli e Bagnone e la Provincia di Massa Carrara che recepisce in toto la richiesta della Regione. Una resa incondizionata, quella di Pontremoli, rispetto alla quale risulta incomprensibile la soddisfazione espressa ad un quotidiano locale dal vicesindaco pontremolese Manuel Buttini. Certo, la premessa dell’accordo fa riferimento al finanziamento regionale per l’abbattimento e la ricostruzione del Liceo delle Scienze Umane “Malaspina” di Pontremoli (che afferisce al polo liceale “Da Vinci” di Villafranca) e al rifacimento del tetto del Belmesseri, il cui ultimo piano è chiuso da un anno e le cui condizioni sono critiche da molto tempo. Quest’ultimo intervento, in particolare, è finanziato per 350 mila euro, quasi la metà del costo complessivo, dal Comune di Pontremoli, ma si tratta di risorse e progetti già approvati e annunciati in precedenza, indipendentemente dagli accorpamenti. A meno che non si dia importanza al fatto che non verrà cancellato dal nome del nuovo istituto la storica intitolazione “Paolo Belmesseri”, i motivi di reale soddisfazione sono pochissimi: il non scontato mantenimento dei livelli occupazionali del personale non docente, di ruolo e non, e il mantenimento di una segreteria a Pontremoli – il “quartiere generale” della nuova scuola sarà a Bagnone -. Nient’altro. In attesa di notizie certe sui comprensivi di Aulla e Fosdinovo e sul destino del paventato accorpamento Galilei-Zaccagna a Carrara, un altro servizio sociale in Lunigiana viene smantellato nel silenzio dei sindaci non direttamente coinvolti, di tutte le componenti politiche e sindacali, delle associazioni produttive e di quelle culturali. L’offerta formativa pubblica delle scuole secondarie si articolerà in un polo liceale su tre sedi in 23 km e un polo tecnico-professionale su 5 sedi in 40 km. A loro il difficile compito di garantire un’offerta formativa valida quanto quella della popolosa zona di Costa, dove già molte famiglie lunigianesi iscrivono i propri figli. Per il Ministero dell’Istruzione il rapporto presidi/studenti deve essere lo stesso ovunque: 1 a 400 nelle aree montuose e 1 a 600 altrove. Non importa se gli studenti siano parcellizzati in più sedi sul vasto territorio delle tante aree interne del Paese, come la Lunigiana, oppure concentrati in un grande plesso di un’area urbana, come quella di Livorno dove è stata dirigente scolastico l’assessore regionale Cristina Grieco: il risparmio viene prima di tutto. (Davide Tondani)