
Osvaldo Bartolomei ha reso omaggio al monumento di San Terenzo Monti

Alcuni giorni fa Osvaldo Bartolomei, ultimo superstite del Battaglione alpini-sciatori Monte Cervino, che partecipò alla campagna di Russia del 1942, ha visitato il Museo dell’eccidio e reso omaggio al monumento alle vittime di San Terenzo Monti, alla presenza del sindaco Paolo Grassi e di un centinaio di soci e famigliari della sezione “Combattenti e Reduci” di Maresca di Pistoia, di cui è presidente. II racconto della ferocia di quella strage gli ha fatto rivivere e rievocare i patimenti, le violenze, le morti da lui conosciuti durante le battaglie a Ivanowka e sul fronte del Don. “Vedevo i compagni morire…. Io sparavo all’impazzata con un “parabellum” recuperato dai nemici, per uccidere e non essere ucciso”. Drammatiche vicende, di cui rende toccante testimonianza anche il diario “Dalle due torri al Don” del bersagliere pontremolese prof. Valerio Bianchinotti, sintetizzata nelle parole scritte, alla partenza per il teatro di guerra, da un suo amico “… o i Russi o il freddo ci faranno fuori”. Segnato da queste esperienze, come lo fu l’ultimo superstite dalla Russia del Comune di Fivizzano, l’alpino Giovanni Delle Piane, morto nel 2011, a 92 anni, Osvaldo Bartolomei ha voluto esprimere la speranza affinché certi “orrori ed errori” non abbiano a ripetersi. La memoria della guerra e i luoghi come San Terenzo devono rappresentare un monito, specialmente per i giovani, ad “operare per la pace e la concordia”. A.F.