Il Vescovo Giovanni Santucci pronto ad affrontare con serenità il processo

Nell’inchiesta che vede imputato principale l’ex sacerdote Luca Morini.
I vescovi della Toscana esprimono solidarietà a mons. Santucci

15vescovo_SantucciIl prossimo 13 giugno il nostro vescovo, monsignor Giovanni Santucci, dovrà presentarsi davanti ai giudici del Tribunale di Massa. Lo ha deciso il GUP (giudice per le udienze preliminari) Giovanni Maddaloni, dopo due ore di camera di consiglio, respingendo le puntuali argomentazioni della difesa.
Il Vescovo sarà, dunque, processato assieme a Emiliano Colombi e Luca Morini, entrambi ex sacerdoti diocesani. Nella vicenda giudiziaria – che vede imputato principale Luca Morini già parroco di Caniparola, accusato di truffa ai danni dei fedeli per aver trattenuto per sé offerte e donazioni per i poveri – monsignor Giovanni Santucci è rimasto coinvolto, con una posizione definita “marginale” dalla Procura di Massa.
Secco il commento del legale del vescovo, Adriano Martini, che parla di decisione totalmente errata e di accuse infondate. Gli viene contestato di aver consegnato all’ex parroco mille euro prelevandoli dal fondo “Pie Fondazioni – Legati” e di aver fatto pressioni presso una compagnia assicurativa per aumentare il punteggio dell’invalidità. “Riguardo ai mille euro – spiega il legale – si tratta di somme di cui il Vescovo aveva piena disponibilità, perché pertinenti ad un conto interno alla Curia”.
Per quanto riguarda invece il secondo reato, derubricato dal GUP a truffa ordinaria, “monsignor Santucci – chiarisce l’avvocato Martini – ha semplicemente segnalato all’Istituto centrale del sostentamento clero l’aggravarsi della situazione di salute dell’ex sacerdote per gli adempimenti del caso”. A far scoppiare lo scandalo erano state nel 2015 le rivelazioni di un escort napoletano che aveva avuto frequentazioni con l’allora sacerdote Morini.
Mons. Santucci ha accolto con serenità il provvedimento di rinvio a giudizio nel rispetto delle leggi dello Stato, ma con la ferma decisione di volersi difendere nelle sedi appropriate, sicuro che, alla fine, la verità verrà fuori. La clamorosa decisione della Procura di Massa ha suscitato sorpresa e incredulità tra i sacerdoti e i fedeli della Diocesi apuana, che manifestano vicinanza e solidarietà al proprio pastore.
I vescovi della Toscana, appena diffusasi la notizia, hanno immediatamente espresso “vicinanza a mons. Giovanni Santucci, vescovo di Massa Carrara e Pontremoli, di cui conoscono ed evidenziano la dedizione pastorale e l’operoso impegno con cui ha sempre guidato la sua diocesi. I vescovi rinnovano la stima al loro confratello, fiduciosi nel cammino della giustizia”.
Nei giorni successivi mons. Santucci ha raccolto attestati di solidarietà da parte di molti presuli italiani, oltre che dalla gente comune. In molti hanno riconosciuto nella azione pastorale nei confronti dell’ex sacerdote Morini, la sollecitudine del ‘pastore’ e non la ‘copertura’ di un correo, come, purtroppo, alcuni media hanno voluto raccontare la vicenda.
Nelle ricostruzioni giornalistiche, pressoché unilaterali, si è scambiato spesso l’opinione personale con i fatti, l’ipotesi accusatoria con la verità, cercando di alimentare un clima di diffidenza e sospetto nei confronti della Chiesa. I toni esasperati, il pettegolezzo, la chiacchera, nonché il pregiudizio ideologico hanno preso il posto dell’analisi serena dei fatti ed hanno portato a giudizi affrettati e del tutto irrispettosi delle persone coinvolte. Il processo, quello che sarà celebrato nelle aule giudiziarie e non quello dei media, sarà l’occasione per fare definitivamente chiarezza e ristabilire le reali responsabilità di tutti.