Infiltrazioni di acqua nel nuovo “da Vinci”

VILLAFRANCA. Giornata di protesta degli studenti per una situazione che si protrae da mesi

Gli studenti protestano di fronte alla sede del "da Vinci" di Villafranca
Gli studenti protestano di fronte alla sede del “da Vinci” di Villafranca (foto Massimo Pasquali)

Se ci si volesse lasciare andare al disfattismo, si potrebbe parlare di “malascuola”, almeno per quanto riguarda l’edilizia. E comunque, per cercare di essere comprensivi e di valutare in modo meno pessimista quanto sta accadendo all’edificio nuovo di trinca che ospita il Liceo scientifico “da Vinci” di Villafranca bisogna fare uno sforzo non da poco. Nella parte completata (un terzo dell’intero progetto, inaugurata a metà 2016) di quello che è destinato a divenire il polo scolastico villafranchese, infatti, da qualche mese sono presenti infiltrazioni di acqua piovana che hanno causato danni al primo piano e all’ingresso e , con tutta probabilità, sono all’origine dei cattivi odori avvertiti da chi deve passare ore in quei locali. La situazione è giunta a un punto di rottura in questi giorni, quando, a seguito di un sopralluogo effettuato dal responsabile della sicurezza dell’istituto, la dirigente scolastica Sonia Casaburo ha dovuto interdire l’utilizzo del primo piano e sospendere l’attività didattica per la giornata di lunedì 16 aprile delle classi ubicate in quella zona dell’edificio.

Gli studenti protestano di fronte alla sede del "da Vinci" di Villafranca (foto Massimo Pasquali)
Gli studenti protestano di fronte alla sede del “da Vinci” di Villafranca (foto Massimo Pasquali)

Un successivo comunicato del dirigente ha informato della ripresa delle attività didattiche per tutte le classi già a partire dal successivo martedì 17, sia pure con l’uso di vie di accesso alternative. Come già detto, infatti, le maggiori criticità si sono presentate nell’ingresso generale dell’istituto e nel vano scale. E questo, in attesa di riscontri più precisi da parte di tecnici, ha indotto ad addossare la colpa delle infiltrazioni ai lavori che stanno andando avanti nel secondo lotto adiacente alla parte già utilizzata. Comunque sia, l’aggravarsi della situazione ha indotto gli studenti ad uno sciopero di protesta proprio nella giornata di martedì 17, in concomitanza con la visita compiuta alla struttura da parte degli amministratori provinciali e comunali. Questi si sono dichiarati pronti ad intervenire per risolvere il problema, pur chiedendo tempo per avere un quadro preciso delle cause all’origine di tale inconveniente. Sul piede di guerra sono scesi anche gli insegnanti dell’istituto attraverso una lettera indirizzata alla dirigente scolastica nella quale “sollecitano un incontro pubblico con i responsabili dei lavori presenti e passati” per capire cosa stia accadendo. I firmatari ritengono anche “sacrosanto che a questa vicenda venga riservato il risalto mediatico che merita” e definiscono “antidemocratico” il fatto che non si debba parlare apertamente di fatti che riguardano soldi pubblici. Per questo chiedono un incontro in tempi brevissimi, aperto a tutti, in una struttura adeguata, che permetta a chi voglia di intervenire. a.r.