Alla Rosa è passata la comicità de “L’inquilina del piano di sopra”
Un momento dello spettacolo "L'inquina del piano di sopra" con Ugo Dighiero e Gaia De Lauretiis
Un momento dello spettacolo “L’inquina del piano di sopra” con Ugo Dighiero e Gaia De Lauretiis

Si ride, si ride tanto nella commedia “L’inquilina del piano di sopra” portata con grande successo sul palco del teatro della Rosa da Ugo Dighiero e Gaia De Lauretiis come terzo appuntamento della stagione teatrale pontremolese. Una commedia francese dal meccanismo narrativo perfetto in cui si intrecciano le vicende di due inquilini in un condominio vuoto, quasi unici rimasti in una Parigi assolata e deserta di metà agosto, con i due protagonisti che si incrociano e si scombinano l’esistenza a vicenda. Il motore che muove la scena è Sophie, che colta da crisi esistenziale ed amorosa vuole tentare il suicidio nel giorno del suo 40esimo compleanno. Ma l’acqua della doccia rimasta aperta e filtrata al piano di sotto fa accorrere Bertrand, un professore di storia burbero e solitario che passa il tempo a costruire marionette. Nonostante il professore non sia proprio il massimo della simpatia, Sophie si ripromette di conquistarlo, anche seguendo i consigli telefonici della festaiola amica Suzanne che si trova in vacanza in Corsica. Da queste premesse si sviluppa la scena con continui incontri/scontri tra i due protagonisti che generano situazioni paradossali e divertenti, scatenando fuochi d’artificio incrociati e divertimento assicurato grazie a dialoghi brillanti e momenti grotteschi (spassosissima la descrizione dei sistemi di allarme dell’eccentrico professore o la cena a casa di Sophie) fino all’atteso e inevitabile lieto fine con l’amore che trionfa.

Un godibilissimo spettacolo che però dietro la coltre della leggerezza lancia messaggi tutt’altro che banali. Infatti nelle righe della commedia c’è il dolore della vita e della solitudine, o una sbandierata spensieratezza (Suzanne) che in realtà serve a coprire una vita vuota e senza meta. E così nei tre personaggi che animano la piéce ognuno di noi può riconoscere qualcosa di proprio.

Davvero bravi Dighiero e la De Lauretiis che tengono sempre alta la tensione recitativa, in una commedia in cui sono fondamentali il testo e i giochi di parole, e basta sbagliare il ritmo e l’intensità per smontare tutto il meccanismo. Merita una citazione anche Laura Graziosi che fa solo delle brevi sortite ma con brillantezza e senso dell’umorismo. (r.s.)