
“Dove il passato incontra il futuro”: un progetto della Commissione Ue
Hanno preso avvio da Milano le manifestazioni legate al 2018, proclamato dall’Ue “Anno europeo per il patrimonio culturale”. L’inaugurazione, avvenuta lo scorso 7 dicembre, ha visto la presenza nel capoluogo lombardo del Commissario europeo per l’educazione e la cultura Tibor Navracsics, insieme al presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani e alla presidente del Comitato per la cultura e l’educazione del Parlamento europeo Petra Kammerevert.
“Dove il passato incontra il futuro” è lo slogan efficace di tutto ciò che avverrà nei prossimi mesi con l’obiettivo dichiarato di coinvolgere soprattutto i più giovani nella scoperta della multiforme importanza del nostro patrimonio culturale e così “rafforzare il senso di appartenenza a uno spazio comune europeo”. La definizione di “patrimonio” fornita dal Consiglio europeo – “le risorse del passato in una varietà di forme e aspetti” – è stata scomposta in quattro grandi categorie: c’è un “patrimonio tangibile” fatto di edifici, monumenti, opere d’arte, libri, macchine, città storiche, siti archeologici; ce n’è uno “intangibile” che comprende le tradizioni linguistiche e orali, le arti dello spettacolo, le pratiche sociali e l’artigianato tradizionale.
Ci sono poi un patrimonio “naturale” che significa paesaggi, flora e fauna e un “patrimonio digitale” di risorse che sono state create in forme innovative o che sono state digitalizzate per preservarle: l’Europa ha 453 siti riconosciuti dall’Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità, il 50% dell’intera lista Unesco. Non è poi da sottovalutare il fatto che dire “patrimonio culturale” significa anche 7,8 milioni di posti di lavoro direttamente legati ai siti e 26,7 milioni “indirettamente” legati a questo mondo per turismo, musei, arte…. Una miniera economica incredibile.
Sono al momento 7.840 gli eventi che hanno il marchio ufficiale dell’Anno, dislocati nei 28 Stati membri dell’Ue e anche nei dodici Paesi non Ue che partecipano al programma “Europa creativa”. Si va dal “Summit del Patrimonio culturale europeo” nel giugno 2018 a Berlino alla conferenza di Parigi, la conferenza sul “Futuro del patrimonio religioso”, il prossimo ottobre, al “Forum europeo sulla musica” a Oslo in giugno. Ricco il calendario nelle due capitali europee della cultura del 2018, Valletta (Malta) e Leeuwarden (Paesi Bassi), che inaugureranno ufficialmente il loro anno rispettivamente il 14 e il 26 gennaio.
La Commissione europea ha stanziato 8 milioni di euro, dedicati in buona parte a finanziare 25 progetti transnazionali che promuovano gli obiettivi dell’Anno, all’interno del programma “Creative Europe”. L’obiettivo è che si inneschi un “reale cambiamento nel modo in cui godiamo, proteggiamo e promuoviamo il patrimonio” e che le iniziative di questo 2018 abbiano “un impatto a lungo termine”.