Per Pontremoli buoni dati sul turismo ma si può crescere ancora

Una stagione turistica positiva ma manca ancora una rete comprensoriale lunigianese

PontremoliIl turismo come volano per l’economia pontremolese e lunigianese. Un ritornello che sentiamo, e ripetiamo, da anni. E tante cose sono state fatte per permettere la valorizzazione di alcune “ricchezze” che fanno parte del nostro territorio. Ma la sensazione è che, assieme a notizie positive, ci sia ancora l’assenza di un lavoro di fondo complessivo che permetta la creazione di un vero e proprio “marchio” territoriale. Fare rete, fare sistema, si dice ma manca, molto spesso, la progettualità. Come ci rivela Francesco Bola che di turismo se ne intende visto che fa parte del gruppo delle guide del Sigeric, cooperativa formata da professionisti del turismo, ed è presidente dell’associazione “Farfalle in cammino” per il turismo sostenibile “spesso ci sono incontri per preparare la stagione estiva a maggio – giugno. In realtà se si vuole essere davvero efficaci bisogna pensare adesso quali iniziative mettere in campo per la prossima estate”.

Il suggestivo salone d'ingresso a Villa Dosi
Il suggestivo salone d’ingresso a Villa Dosi

Facendo invece il punto su come sia andata la stagione turistica a Pontremoli e in Lunigiana in generale Bola è decisamente soddisfatto “la tendenza è positiva. La stagione è partita in maniera un po’ lenta ma si è poi protratta fino ad ottobre inoltrato grazie anche ad un inizio di autunno insolitamente caldo e soleggiato”. Tra i fattori che hanno contribuito a questo buon andamento c’è senza dubbio il segno più che ha coinvolto il turismo italiano in generale. Per quanto concerne le attività proposte da Farfalle in cammino la parte del leone l’hanno senza dubbio recitata gli Stretti di Giaredo che in questi ultimi anni hanno dimostrato di avere un richiamo davvero particolare ed intrigante. E completamente nuovo e di grande successo si sono rivelate le visite a Villa Dosi (“abbiamo portato alla villa circa 1.500 persone”) o l’ormai tradizionale “Chiese e palazzi aperti” (anche in questo caso registrate ottime presenze con, complessivamente, centinaia di visitatori) che permette di vedere luoghi abitualmente chiusi al pubblico. E qui si apre una critica che però può rappresentare anche una possibilità per il futuro. “Il nostro territorio piace – sottolinea Bola – però una delle cose che più creano caos e panico tra i turisti è la mancanza di certezza sulle aperture delle strutture da visitare. Qual è il rischio? Che poi i gestori di Agriturismi e B&B locali stanchi di sentirsi ripetere che trovano tutto chiuso mandino i loro clienti, che chiedono consigli su cosa visitare, a Sarzana o alle Cinque Terre”. Basterebbe quindi dare “orari certi e magari tenere aperto qualche chiesa e palazzo in più. Per iniziare, solo d’estate e solo una mattina alla settimana ma dare la certezza a chi vuole effettuare una visitare che troverà aperto”.

piazza repubblica pontremoliIl giudizio del turista medio è tendenzialmente positivo su Pontremoli (“dopo una visita a Carrara tutti hanno notato la differenza – positiva per la città del Campanone – di pulizia e cura”) anche se crea un po’ di perplessità la scelta di lasciare aperto il transito e il parcheggio delle auto nelle vie e nelle piazze del centro storico. “Pontremoli deve rappresentare il vero traino e faro del turismo lunigianese. In parte lo è ma potrebbe esserlo ancora di più. Troppo spesso si danno le cose per scontate ed invece bisogna lavorarci per tempo e con progettualità per ottenere dei risultati significativi”. Ma la vera sfida per il futuro è quella di creare e valorizzare il “marchio” Lunigiana “adesso da un punto di vista di gestione di promozione turistica siamo sotto Massa Carrara. Ed è una tipologia di turismo (balneare e visita alle cave) che non ci rappresenta per niente”. La Lunigiana non è il “retroterra” della Provincia in cui andare a fare una scampagnata di un giorno quando sulla Costa c’è una giornata nuvolosa, ma una realtà completamente diversa che “offre un turismo slow, che valorizza gli elementi paesaggistici, storici, enogastronomici e culturali del territorio. Questo è l’obbiettivo che ci dobbiamo prefigurare come comprensorio lunigianese”. Un percorso però da fare tutti insieme. Altrimenti, da soli, si cade. (Riccardo Sordi)