
Si è svolto a Marina di Carrara nella parrocchia di Bassagrande
In silenzio. È iniziato in silenzio l’intervento di mons. Guido Marini, maestro delle celebrazioni del Santo Padre, al Convegno Pastorale Diocesano. Per alcuni momenti, infatti, i partecipanti sono stati invitati dal sacerdote a stare in raccoglimento, per cogliere la presenza di Cristo Gesù nel cuore di ciascuno e in mezzo al suo popolo, perché protagonista del nostro lavoro è il Signore.
Il silenzio infatti è la cifra e il modo per cogliere la presenza di Cristo Gesù, vivo nell’Eucarestia dell’altare. È il primato di Dio e dello Spirito che, come indicato anche dal Concilio Vaticano II nella costituzione Sacrosanctum Concilium, orientano l’agire dell’uomo nel mondo e nella storia. “Liturgia oggi: educare al desiderio, consolidare la fede”, era questo il tema del Convegno Pastorale Diocesano, celebrato venerdì 15 settembre scorso, alla presenza di numerosi sacerdoti e diaconi, nella chiesa della SS.ma Annunziata a Marina di Carrara, gremita per l’occasione di fedeli e operatori pastorali delle parrocchie.
Parlare di liturgia oggi nella Chiesa non è scontato, ma centrale, questa è stata la scelta compiuta dall’Ufficio Liturgico Diocesano che ha organizzato il Convegno Pastorale per affrontare questo aspetto della vita ecclesiale. L’intervento di mons. Marini si è snodato attraverso tre passaggi: si parte dalla liturgia intesa come presenza di Cristo, passando per la sua dimensione comunitaria, perché essa stessa è il sentire (“il noi) della Chiesa, per giungere, infine, ad un atteggiamento di adorazione, cioè l’azione partecipata ad un sacro mistero.
Un intervento “a tutto tondo” e molto apprezzato, per ribadire l’importanza di una partecipazione consapevole ad una liturgia equilibrata e ben preparata, dove il sacerdote è “mezzo” e non “fine”, perché fine ultimo del culto è l’orientamento dell’esistenza a Cristo. Mons. Marini ha ripreso anche alcune considerazioni contenute nell’enciclica Lumen Fidei di papa Francesco, sottolineando come la liturgia non debba trasmettere un contenuto meramente dottrinale, ma la luce nuova che nasce dall’incontro con il Dio vivo, una luce che riguarda la persona nel suo centro, coinvolgendo la sua mente, il suo volere, la sua affettività e interiorità. Ecco allora che la Chiesa dispone dei Sacramenti perché « il risveglio della fede passa per il risveglio di un nuovo senso sacramentale della vita dell’uomo e dell’esistenza cristiana» (n.40).
Già il vescovo Giovanni, nel suo saluto iniziale, aveva invitato i presenti ad un rinnovamento, riprendendo il capitolo 4 della Lettera agli Efesini dove san Paolo esorta a rinnovarsi «nello spirito della vostra mente e rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera».
Successivamente il vescovo ha consegnato il Piano pastorale diocesano 2017-2018, intitolato “La casa fondata sulla roccia: una Chiesa che guarda alla famiglia”.
«La famiglia è la via della Chiesa – ha sottolineato il vescovo – come ci ha detto Giovanni Paolo II, e su questa linea vogliamo muoverci. Chiedo agli Uffici pastorali, ai Vicariati, alle Parrocchie, alle Associazioni, di vivere il loro ministero con questa sottolineatura, tendenti a fare le famiglie protagoniste della missione di annuncio e di testimonianza».
Un breve dibattito in assemblea ha poi preceduto alcune comunicazioni dei Direttori degli Uffici Pastorali, in merito al lavoro dei prossimi mesi. I lavori del Convegno, coordinati dal direttore dell’Ufficio Liturgico, don Samuele Agnesini, sono poi proseguiti con un breve momento conviviale e dal lavoro dei gruppi, che si sono concentrati sul tema dei Sacramenti. Una breve sintesi in assemblea, seguita dalla celebrazione di Compieta con il mandato ai catechisti, hanno concluso un appuntamento sentito e partecipato.
(df)