
Sono state 8.979 le persone che, domenica 30 aprile, si sono recate ai seggi delle primarie PD allestiti nei diversi comuni della nostra provincia per indicare, fra Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano, il segretario del partito. Un numero in forte diminuzione rispetto alle precedenti primarie del 2013, quando ai gazebo si presentarono 13.592 votanti: un calo di 4.613 unità (pari ad una diminuzione del 34%). Una riduzione che si va a distribuire in maniera piuttosto uniforme in tutta la Provincia ma che trova il suo picco nelle zone di Costa, mentre tiene un po’ di più, anche se la differenza non è abissale, lo “zoccolo duro” della Lunigiana. Infatti, se si considera solo il territorio fino a pochi anni fa tutto unito nella Comunità Montana, il numero dei votanti cala, nel suo complesso, da 4.271 elettori a 3.008 (meno 1.263 con una diminuzione percentuale del 29,5%). All’interno di questi dati ci sono poi i casi di Aulla, che ha visto calare di oltre un terzo i partecipanti alle primarie (da 725 a 441, 286 votanti in meno, pari al 36,2%), e quello di Bagnone, unico comune della Provincia dove il dato è in controtendenza con un aumento, rispetto al 2013, di 60 votanti (186 contro i 126 precedenti), che corrisponde a un incremento del 32,2%. Come detto, mediamente è invece calato di più il numero dei votanti nei tre comuni della zona di Costa, dove complessivamente si sono recati ai gazebo 5.971 elettori, ben 3.350 in meno (furono 9.321) rispetto al 2013 con una diminuzione del 35,9%. Scorporando i singoli dati risulta che a Carrara si sono presentati alle urne 2.026 elettori mentre nel 2013 furono 3.449 (meno 1.423 con un calo del 41,2%). Simile sul piano numerico, ma meno marcata sul piano percentuale, la diminuzione registrata a Massa dove ai 4.962 voti del 2013 hanno corrisposto i 3.439 di domenica scorsa con un calo di 1.523 unità (-30,7%). Dal punto di vista percentuale, con un meno 43,1%, la diminuzione più alta la si registra a Montignoso, dove si passa dagli 890 voti del 2013 agli attuali 506 (calo di 384 votanti). Il voto, come atteso, incorona Matteo Renzi anche se, come già nel 2013, l’ex presidente del Consiglio vince nettamente in Provincia ma non “sfonda” come fa nel resto della Regione (dove arriva al 79,2%), visto che l’ex premier si deve arrestare poco lontano dal 70% (68,46%) con 6.122 preferenze. Sono soprattutto Lunigiana e Carrara ha fare da “argine” al trionfo del riconfermato segretario Pd (anche se poi sono tre comuni lunigianesi Zeri, Casola e Mulazzo a dargli la percentuale di voti più alta in Provincia): nel comprensorio lunigianese Renzi si ferma a 1.914 preferenze (63,9%) e nella città del marmo a 1.331 (65,7). Netta l’affermazione a Massa (2.501 voti, 73,1%) e a Montignoso (376 preferenze, 74,6%). Un mancato sfondamento che trova una spiegazione nel buon risultato ottenuto da Andrea Orlando (2.561 voti complessivi pari al 28,6%) soprattutto in Lunigiana: a Podenzana, addirittura, il ministro della Giustizia si toglie la soddisfazione (sia pure unica in tutta la Provincia) di battere Renzi. Davvero residuali i voti per Michele Emiliano, che ottiene solo un “mini” exploit a Pontremoli dove supera il 7%. Insomma, il voto delle primarie, anche a Massa Carrara, riconsegna il Partito Democratico al suo ex segretario. Saprà davvero imparare dagli errori commessi, giungendo ad usare in maniera convinta e convincente quel “noi” che lo dovrebbe legare alla comunità del Pd? Lo si vedrà presto ma, come si usa dire, questa è un’altra storia. (r.s.)