Da quattro comuni della Lunigiana forti critiche al nuovo disciplinare proposto da Gaia

Mastrini guida la contestazione al documento presentato dal gestore degli acquedotti. Una battaglia che vede coinvolti oltre al sindaco di Tresana anche Pontremoli, Villafranca e Filattiera. I punti criticati sono la mancata chiarezza sugli investimenti e i costi per le reti fognarie.

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Operai di Gaia Spa

Guerra a Gaia Spa e soprattutto al nuovo disciplinare che dovrebbe regolare il rapporto tra i comuni e l’ente che gestisce gli acquedotti pubblici nelle province di Massa Carrara (con l’ormai nota eccezione di Zeri), Lucca e Pistoia. A lanciare il guanto di sfida è stato in particolare il sindaco di Tresana, Matteo Mastrini, che ha trovato pronto sostegno nei comuni di Villafranca, Pontremoli e Filattiera. Un asse politicamente eterogeneo (specie pensando a Filattiera), ma certo unito nell’essere “non Pd” e che sta provando a cambiare gli equilibri politici nel territorio (almeno in ambito lunigianese perché in Provincia il peso di Massa e Carrara resta comunque preponderante). In quest’ottica, considerando due realtà come Aulla e Licciana, il voto dell’11 giugno potrebbe divenire molto importante.

I sindaci Bellesi e Mastrini
I sindaci Bellesi e Mastrini

Tornando alla battaglia su Gaia, ci sono stati due passaggi cruciali. Il primo si è giocato lunedì 15 maggio, all’assemblea dell’Autorità Idrica Toscana (AIT), con la decisione dei sindaci presenti di rinviare l’approvazione del disciplinare tecnico dei gestori di tutti gli acquedotti della Toscana, sotto la spinta dello stesso Mastrini e dei delegati dei comuni di Camaiore, Grosseto e Sansepolcro. Un disciplinare che teoricamente dovrebbe introdurre dei miglioramenti, vista l’attuale assenza di regole, con il controllo degli investimenti, degli standard tecnici, degli scambi infragruppo (tra soggetti soci e partecipate e/o controllate), e poi ancora la gestione e gli obblighi di comunicazione, le penalità da applicare. Di fatto, nei meandri di un testo assai complesso, si nascondono, secondo la lettura dei sindaci, degli inghippi tecnici che rischiano di ricadere sui Comuni e quindi sulle bollette degli utenti. Due punti in particolare sono criticati: la mancata di chiarezza su cosa si debba considerare manutenzione ordinaria o straordinaria e cosa si debba intendere come investimenti, che ricadrebbero interamente sulle spalle degli utenti. Altro tema caldo è quello delle fogne miste (in cui confluiscono sia le acque nere sia quelle bianche) con il disciplinare che propone che i costi per le manutenzioni straordinarie delle reti miste e per la realizzazione di nuove reti fognarie miste, vengano sostenuti per il 70 per cento dai gestori e per un 30 per cento dai Comuni.

Da sinistra: Michele Lecchini, Filippo Bellesi, Matteo Mastrini e Paolo Zammori durante la Conferenza Territoriale 1
Da sinistra: Michele Lecchini, Filippo Bellesi, Matteo Mastrini e Paolo Zammori durante la Conferenza Territoriale 1

È stato soprattutto questo punto che ha fatto scattare le proteste dei rappresentanti dei quattro comuni lunigianesi – oltre a Mastrini erano presenti il sindaco di Villafranca Filippo Bellesi, l’assessore di Pontremoli Michele Lecchini, il delegato di Filattiera Paolo Zammori – alla Conferenza territoriale 1 che si è tenuta venerdì 19 maggio a Lucca. Contro il nuovo disciplinare è stato presentato un ordine del giorno in cui si sottolinea che “i sindaci, dopo aver ceduto le proprie reti e la gestione del servizio, dovranno pure pagare: in questi anni gli investimenti si sono concentrati nei comuni più grandi. Il peso di queste scelte graverà sui comuni più piccoli e soprattutto sui cittadini”. Per quanto riguarda gli investimenti, nel documento si evidenzia che “saranno considerati investimenti – con costi quindi totalmente a carico degli utenti – anche la sostituzione di 6 metri di rete idrica, la ricerca della perdita, gli allacciamenti alla rete, la sostituzione di impianti di potabilizzazione domestici”. La maggioranza ha bocciato l’odg presentato ma il sindaco Mastrini assicura che “non ci diamo per vinti: la battaglia sarà lunga e dura, ma siamo pronti a combattere”.

Alessandro Volpi sindaco di Massa
Alessandro Volpi sindaco di Massa

Nei giorni scorsi, ha provato a diminuire le distanze il sindaco di Massa Alessandro Volpi: “Sono d’accordo – ha dichiarato – che Gaia debba essere ripensata, riformata, ma difendo con i denti e con le unghie il gestore interamente pubblico” e sottolinea che “l’ordine del giorno non è passato perché conteneva degli errori e perché in ogni caso stiamo agendo nella stessa direzione”. In particolare, secondo Volpi, c’è sintonia sulla suddivisione dei costi per le fognature: “È discutibile la proposta presentata venerdì a Lucca, dove abbiamo già deliberato la nostra contrarietà a questa ripartizione dei costi”. (r.s.)