Le questioni demografiche e sociali della diocesi apuana

Il prof. Burgalassi all’incontro del  Vescovo con i sindaci del territorio

cattedrale_massaQuali sono le questioni sociali più rilevanti del territorio apuano? Una domanda “secca” alla quale però occorre dare una risposta articolata e composita. È quanto ha compiuto il prof. Marco Burgalassi, docente di sociologia all’Università di Roma Tre, nel corso dell’incontro nella Biblioteca del Seminario di Massa organizzato dal vescovo Giovanni, che ha convocato i sindaci dei Comuni presenti sul territorio diocesano, per condividere con loro le analisi e le riflessioni già svolte al termine della Visita pastorale.
Nello scorso novembre, infatti, mons. Santucci aveva convocato i sacerdoti e i diaconi per presentare loro il report statistico del prof. Burgalassi sulla situazione socio-demografica delle parrocchie. Questa volta, venerdì 13 gennaio, invece, il focus dell’analisi si è concentrato su alcune piste di indagine più attinenti con il servizio di amministratori che i sindaci svolgono sul territorio. Anzitutto il contesto demografico.
Nell’arco temporale 1980-2015 la quota di popolazione presente sul territorio provinciale ha registrato un andamento altalenante: in particolare, per circa due decenni il territorio della Lunigiana ha costantemente perso quote di popolazione e, dopo una lieve ripresa, ha conosciuto una nuova emorragia di residenti, arrivando a segnare un –10%.
Questo è dovuto sostanzialmente a due motivi: in primo luogo, il saldo naturale negativo determinato da un basso tasso di natalità e un basso numero di figli per donna; in secondo luogo, la battuta d’arresto dei processi migratori, per cui sempre meno stranieri scelgono di abitare nel territorio. A questo bisogna aggiungere la caratteristica dell’alto grado di invecchiamento della popolazione, soprattutto in Lunigiana, dove quasi il 30% della popolazione è ultra65enne e una persona su 4 è ultrasettantenne. Tutto questo, secondo l’analisi svolta, comporta alcune conseguenze che permettono di delineare le questioni sociali più rilevanti della provincia. Crescono i bisogni sociali e sociosanitari, che mettono i figli 65enni a prendersi cura dei genitori 90enni, esponendoli ad una sollecitazione inedita in precedenza.
La riorganizzazione dei sistemi familiari, con il consolidarsi della famiglia unipersonale (oltre il 20%), fa avanzare fenomeni di isolamento sociorelazionale. Rispetto alle nuove generazioni, i giovani fuori dal circuito formativo e dal mercato del lavoro (soprattutto le donne) risultato sempre più numerosi (1 su 4 nella fascia 18-29 anni), per cui non potranno gettare le basi per la costruzione di un futuro, con il rischio di uno “scoraggiamento endemico”, che accresce le situazioni di inattività.
Ultimo punto della analisi svolta è quello della situazione lavorativa connessa con il fenomeno della povertà. In Italia vivono in condizioni di povertà assoluta 1 milione e 580mila famiglie residenti (il 6%). Nel 2015 il livello di disoccupazione del territorio provinciale è stato del 12,4%, in calo rispetto agli anni precedenti, ma al di sopra sia del dato medio regionale (9,2%), sia di quello nazionale (11,9%).
La perdita del lavoro, lunghi periodi di inattività e le scarse possibilità di sviluppo possono quindi far scivolare larghe fette della popolazione in situazioni di impoverimento economico, marginalizzazione, perdita dell’identità sociale. Occorre allora una sinergia tra istituzioni e Chiesa locale per cercare di “tamponare” questa condizione, così come ha evidenziato mons. Santucci all’inizio dell’incontro.
È anche stato sottolineato il grande contributo che la Chiesa locale offre ogni giorno in termini di rete di attività che rispondono anche ai bisogni sociali della popolazione: Caritas parrocchiali, vicariali o diocesana, centri di ascolto, associazioni cattoliche di volontariato. L’auspicio formulato in chiusura di incontro è quello di avere politiche sociali più oculate da parte dei governi nazionali che possano favorire la giustizia sociale e una più equa distribuzione della ricchezza.

(df)