David Maria Turoldo, profeta capace di leggere i segni dei tempi

Nel centenario della nascita

Tuorlo
David Maria Turoldo (1916 – 1992)

Efficace utilizzatore di diversi mezzi di comunicazione, dalla radio alla televisione, dagli articoli sui giornali alla pubblicazione di libri di saggistica e di poesia fino alla realizzazione della sceneggiatura per un film, padre David Maria Turoldo utilizza un linguaggio poetico lento e di peso quali i passi di coloro che salgono le alte montagne. Profeta capace di leggere in profondità i segni dei tempi. Slegato da ogni vincolo sia culturale che partitico ha sempre tenuto come unico vero riferimento il vangelo. Il suo incisivo modo di esprimersi, la sua limpida visione della vita lo hanno spesso esposto a critiche ed allontanamenti. Tuttavia ovunque fosse inviato trovava il modo di esercitare la sua profezia. Pochi mesi prima della sua morte, nel consegnargli il premio “Giuseppe Lazzati” il Cardinale Arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini espresse la propria convinzione personale secondo la quale “la Chiesa riconosce la profezia troppo tardi”. Testimone del suo tempo, ha sempre lottato e cercato di far conoscere ciò che riteneva giusto e soprattutto conforme al vangelo. Ha cercato un senso alla sofferenza ed in ciò lo ha aiutato la vita austera che il tempo della sua infanzia e la povertà di una famiglia numerosa gli hanno imposto. Giunto alla fine della sua vita, martoriato da un tumore al pancreas e dal dolore che ne derivava, ha saputo cogliere quella esperienza come illuminante, come capace di spiegare in profondità il valore ed il senso dell’esistenza. Ha vissuto in numerosi monasteri dei Servi di Maria e da ogni esperienza ha saputo trarre insegnamento. Si può forse dire che è stato prezioso come lo sono le api che, volando da fiore a fiore, spargono semi e polline e creano nuova vita. Ha infatti dapprima operato nella zona di Milano, conosciuto e frequentato persone impegnate soprattutto negli ambiti teologici, letterari, poetici ed anche politici (anche se non si è mai iscritto ad alcun partito) tra i quali il Cardinale di Milano Shuster, i l fondatore dell’Università Cattolica Agostino Gemelli, il poeta Carlo Bo, lo scrittore romanziere e poeta Luigi Santucci (con il quale ha fondato il giornale antifascista L’uomo), il fondatore di Nomadelfia don Zeno Saltini, ed ancora Dossetti, Lazzati, Mazzolari etc. Due anni in Austria e Baviera poi a Firenze ove condivide quanto raccolto a Milano con persone impegnate a dar impulso sia alla cultura che alla politica e soprattutto ad elaborare idee che poi saranno del Concilio Ecumenico Vaticano II. Tra questi il sindaco di Firenze Giorgio La Pira, il fondatore della Scuola di Barbiana e scrittore don Lorenzo Milani, il fondatore della “Comunità di Bose” Enzo Bianchi, il teologo e scrittore Arturo Paoli, il biblista, teologo e futuro Cardinale Arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini e altri. Un nuovo invio all’estero lo mette in contatto con gli emigrati della sua terra. Da quella esperienza nasce l’idea, poi realizzata, del film “Gli ultimi” che parla della grande dignità e nobiltà, della povera vita dei contadini friulani. In seguito le sue posizioni su divorzio, aborto e sulla proposta di farsi vicino all’ateo senza impegnarsi a convertirlo sono state e sono criticate da molti cattolici. Gli viene anche rimproverata la pretesa di un suo diretto riferimento al Vangelo senza lasciarsi condurre dalla interpretazione ufficiale della Chiesa. Al contrario la poetessa, sua estimatrice, Alda Merini lo ha definito “un uomo quasi costretto a prendere la materia della vita e farne un canto.”

Pierangelo Sordi