
Critico anche il Comitato Sos Salute, annunciata protesta il 16 dicembre davanti all’ospedale

C’è chi, come la Lega Nord di Fivizzano, per bocca del segretario dei giovani, Michael Santini, giudica apprezzabile, ma “tardivo e inefficace” il documento approvato in Consiglio comunale all’unanimità e di cui abbiamo parlato nel numero scorso. È stato come “chiudere la stalla quando i buoi sono scappati, in quanto non è stato richiesto l’inserimento dell’ospedale in area disagiata”. Sulla stessa lunghezza d’onda si pone anche il Comitato SOS Salute della Lunigiana col presidente Luigi Filippi: “Fivizzano deve avere i servizi delle aree montane disagiate e il polo riabilitativo ortopedico deve essere accompagnato, in scambio col NOA di Massa, da un polo chirurgico e polmonare”. Per il 16 dicembre è annunciata una manifestazione di protesta davanti all’ospedale di Fivizzano per dare forza a queste richieste. Perché tutte queste prese di posizione, comprese quelle del documento, se non sono campate in aria e propagandistiche, ma rappresentano un serio contributo al miglioramento possibile dei servizi e delle strutture della Sanità, non dovrebbero trovare accoglienza in chi ha il potere di realizzarle?

Una risposta la fornisce, opportunamente, il sindaco Paolo Grassi, più volte chiamato in causa. Per quanto riguarda il centro Don Gnocchi – fa sapere con una nota – è in vista l’attuazione di tre moduli di 8 posti letto ciascuno destinati ai pazienti bisognosi di cure palliative o terminali. Per quanto, invece, riguarda l’ospedale, ricorda il protocollo relativo ai piccoli ospedali di montagna firmato da quasi tutti i sindaci lunigianesi nel 2014 con la Regione Toscana, col beneplacito dell’UNCEM. L’accordo prevedeva, per la Lunigiana, un “unico ospedale” suddiviso in funzioni diversificate per quello di Pontremoli – ospedale di zona – e per quello di Fivizzano – polo di riabilitazione. “È stato grazie a questo protocollo – dice Grassi – che si è evitata la chiusura degli ospedali. Qualsiasi deroga, se mai possibile, dovrebbe riferirsi, pertanto, ad entrambi gli ospedali, non a solo quello di Fivizzano, come si legge nei documenti di Lega e Comitato. Quanto, poi, approvato dal Consiglio Comunale verrà sottoposto alla Conferenza dei sindaci e a tutti gli organi competenti, come era stato concordato con l’assessora Saccardi. Questo è il metodo giusto per affrontare i problemi”. A.F.