L’annuale giornata del Gruppo Fratres Bagnone “Ugo Martinelli”

La presidente Rita Beccari ha sintetizzato il cammino di un anno intenso

Il presidente provinciale “Fratres”, Albericci, con la presidente di Bagnone, Beccari. (Foto Massimo Pasquali)
Il presidente provinciale “Fratres”, Albericci, con la presidente di Bagnone, Beccari. (Foto Massimo Pasquali)

Festeggiare per ringraziare chi ogni giorno vive, gratuitamente e con gioia, il servizio ai fratelli bisognosi d’aiuto: questa l’essenza della giornata di festa del Gruppo Fratres Bagnone “Ugo Martinelli”, svoltasi nel pomeriggio di sabato 9 dicembre.
Dopo il ritrovo nella sede di via Cartegni e la sfilata dei gruppi con i loro labari, alle 18, nella prepositurale di San Nicolò, l’assistente spirituale don Giovanni Poggiali ha celebrato la Santa Messa. Eseguiti con fede e bravura i canti da parte del coro locale, guidato dal maestro Pierfrancesco Carnesecca, sempre disponibile.
“Prepariamoci al Santo Natale, ha detto don Giovanni, seguendo le indicazioni del profeta Isaia e del precursore Giovanni Battista. Essi ci chiedono di raddrizzare le vie del cuore, di occupare il dono del tempo con saggezza e con opere di bene come fanno i nostri amici donatori, campioni di altruismo, lungi dagli applausi. Anche il Battista ha sparso il suo sangue per la verità e la giustizia. Affidiamo al Dio della vita i fratelli defunti ed il carissimo Andrea Biagini che, giovanissimo, aderì al Gruppo Donatori con entusiasmo e voglia di esserci”. Prima della benedizione finale la presidente dei Fratres Bagnone, Rita Beccari, ha sintetizzato il cammino di un anno intenso. In primis, l’abbraccio ai “suoi ragazzi” ed il pressante invito a donare in quanto di sangue, e derivati, c’è sempre più bisogno.
Durante la raffinata cena in un ristorante lunigianese hanno preso la parola le autorità presenti: il sindaco Carletto Marconi, il presidente nazionale “Fratres” Sergio Ballestracci, il presidente provinciale Alberto Albericci, il dottor Stefano Necchi Ghiri, responsabile del Servizio trasfusionale di Pontremoli. Tutti hanno ribadito, con fermezza, la nobile realtà della solidarietà lunigianese da consegnare ai giovani, troppi dei quali rischiano di chiudersi nel pericoloso bozzolo dell’isolamento. Fare progetti vuol dire fare comunità più coese e rappresentative per il bene collettivo. A seguire le premiazioni nel clima della gratitudine, quale memoria del cuore.

Ivana Fornesi