Dopo 17 anni parità scolastica ancora lontana

Rapporto 2017 del Centro studi per la scuola cattolica

ingresso-scuolaA 17 anni dalla legge 62/2000 che definisce il nostro sistema nazionale di istruzione costituito da scuole statali e scuole paritarie, la piena parità scolastica non è ancora stata raggiunta, né viene garantita la libertà di scelta educativa. La parità rimane insomma sulla carta più che nei fatti.
Ma qual è il suo valore? Ruota intorno a questo interrogativo il XIX Rapporto annuale del Centro studi per la scuola cattolica (Cssc) presentato a Roma martedì scorso alla Camera dei deputati. Titolo: “Il valore della parità”. Un valore non monetizzabile ma soprattutto ideale, che garantisce ai genitori autentica libertà di scelta educativa evitando qualsiasi forma di monopolio, ed è concreta espressione della sussidiarietà cui fa riferimento la Costituzione.
Nell’anno scolastico 2016/17 le scuole cattoliche paritarie presenti sul territorio nazionale – eccettuate Regione Valle d’Aosta e Province autonome di Trento e Bolzano che raccolgono i dati con modalità e tempistiche differenti – sono 8.322, due terzi di tutte le paritarie che nell’anno scolastico precedente (i dati ufficiali del Miur per l’anno scolastico 2016/17 non sono ancora stati diffusi) erano 13.267.
Dopo il trend in crescita registrato a seguito della legge 62/2000 fino al picco dei 14.149 istituti paritari nell’a.s 2010/11, è iniziata una caduta progressiva che ha visto nell’ultimo quadriennio (2012-16) la perdita complessiva di 580 scuole. Per quanto riguarda quelle cattoliche, al loro interno si muovono 54mila insegnanti e oltre 611mila alunni – il totale di allievi delle paritarie è circa 938mila, l’11% del totale della popolazione scolastica nazionale – di cui più di 31mila con cittadinanza non italiana e oltre 7mila disabili.
Le scuole dell’infanzia sono 6.101 (73,3% del totale); 1.067 le scuole primarie (12,8%); 531 le secondarie di primo grado (6,4%); 623 le secondarie di secondo grado (7,5%). Il 57,9 di questi istituti è situato al Nord Italia; il 16% al Centro; il 26,1% si colloca tra il Sud e le Isole. Per Sergio Cicatelli, coordinatore scientifico del Cscc, è improprio e riduttivo “impostare il problema della scuola paritaria in termini economici perché esiste un valore dato dalla qualità della proposta educativa nel suo insieme.
Tuttavia, il Rapporto richiama un’indagine del 2014 secondo la quale il costo annuo per alunno di scuola statale oscillerebbe tra i 5.700 e il 6.900 euro in confronto ai 3-4mila euro per gli studenti degli istituti paritari. Ma al di là di queste considerazioni, fa notare, “non si può fare educazione se non in un contesto di libertà e con il fine di promuovere la libertà della persona. La Costituzione italiana esprime questa posizione con il principio della libertà di insegnamento, con cui si apre l’art. 33, fissando in esso il motivo ispiratore di tutto il sistema scolastico”.