
Il 21 aprile, alle 7,35, la scomparsa del Papa venuto dalla fine del mondo per gli ultimi
«La sofferenza che si è fatta presente nell’ultima parte della mia vita l’ho offerta al Signore per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli»

Papa Francesco è morto nel secondo giorno della Pasqua per le conseguenze della polmonite bilaterale che lo aveva costretto ad un lungo ricovero ospedaliero. Eletto Vescovo di Roma nel 2013, si è fatto interprete di una Chiesa in uscita e rinnovata, capace di portare la gioia del Vangelo all’umanità intera. Misericordia e speranza sono state le parole emblematiche del suo pontificato.
Domenica, chiudendo la benedizione Urbi et orbi, le parole che hanno prefigurato la sua dipartita: «nella Pasqua del Signore, la morte e la vita si sono affrontate in un prodigioso duello, ma il Signore ora vive per sempre e ci infonde la certezza che anche noi siamo chiamati a partecipare alla vita che non conosce tramonto, in cui non si udranno più fragori di armi ed echi di morte. Affidiamoci a Lui che solo può far nuove tutte le cose»