Insieme  in preghiera per l’Unità  dei Cristiani

A Marina di Carrara, nella chiesa di Bassagrande, si è conclusa la Settimana con il vescovo fra’ Mario e i rappresentanti delle confessioni cristiane nella veglia ecumenica

Un momento della preghiera nella chiesa di Bassagrande a Marina di Carrara.
Da sinistra: don Anthony Nnadi, padre Armando Bratu, il vescovo Mario e Massimo Marottoli

Sabato scorso, 25 gennaio, con la veglia ecumenica nella chiesa della Santissima Annunziata a Bassagrande di Marina di Carrara, si è conclusa la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.
Alla presenza del vescovo Mario, di Massimo Marottoli pastore della chiesa evangelica metodista di Carrara e di padre Armand Bratu della chiesa ortodossa rumena di Carrara, i fedeli hanno pregato sulle parole di Giovanni 11, 26 “Credi tu questo?”, seguendo le riflessioni preparate dalla comunità monastica di Bose, dove si vive ogni giorno il cammino di fraternità tra le diverse confessioni cristiane.
La riflessione teologico-pastorale ha preso spunto dall’anniversario dei 1700 anni dal concilio di Nicea, (giugno-luglio 325) in una commemorazione che ha offerto alle diverse confessioni un’importante opportunità per riflettere sulla comune fede cristiana.
A don Anthony Nnadi, vicario di Aulla e delegato per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, abbiamo chiesto una breve riflessione su questa serata: “Un momento importante – spiega don Anthony – che conclude questa settimana di preghiera. Vedendoci come siamo qui, nessuno potrebbe distinguere chi è cattolico, chi è ortodosso o chi è evangelico; è quella distinzione che fa bene perché non crea divisione”.
“Siamo qui riuniti e uniti nel nome di Gesù – ha continuato il delegato per l’ecumenismo – per mettere in evidenza non ciò che ci divide ma il molto che ci unisce; è unità nella diversità. Ci sono le nostre distinzioni che però non vogliono dire divisione né separazione, ma che devono dare origine all’armonia della diversità perché è Cristo che ci unisce come un unico corpo di cui noi siamo membra diverse. Dunque una serata veramente importante senza dimenticare che noi siamo qui per fare la volontà, il desiderio di Cristo che ha pregato il Padre dicendo ‘che siano come noi una cosa sola’ (Gv 17, 23) e quindi siamo qui in un incontro di figli che fanno la volontà del loro Padre”.
Fedeli delle diverse confessioni si sono alternati nelle letture e nelle preghiere al termine delle quali i tre celebranti hanno offerto una breve riflessione partendo dal testo evangelico scelto per la Settimana per l’Unità dei cristiani, Giovanni 11, 17-27.
Il vescovo Mario ha dato voce alla bellezza del creato, da guardare attraverso gli occhi di Cristo, alla fede, alla fiducia e all’impegno che deve portare nella vita quotidiana di chi si proclama seguace di Cristo.
Massimo Marottoli ha tratteggiato la figura e il ruolo di Marta e il suo rapporto con Gesù Cristo.
Padre Armand ha proposto una breve riflessione sulla fede nella resurrezione e la funzione di Lazzaro.
A seguire è stata proposta la celebrazione della fede comune a partire dal versetto di Giovanni “Io sono la luce del mondo” (Gv.8,12) con l’accensione delle candele distribuite all’inizio della celebrazione, la professione del comune Credo niceno -costantinopolitano e a seguire la preghiera del Padre Nostro.
“Questa celebrazione – ha commentato il vescovo Mario – è sempre importante, è il momento in cui si incontrano diverse confessioni cristiane e cercano, attraverso un momento comune, di manifestare quell’unità che ancora non è piena ma per la quale siamo in cammino. Dunque questa sera abbiamo celebrato una tappa di questo cammino verso l’ascolto reciproco, verso il dialogo e l’unità”.
Al termine della celebrazione i presenti hanno condiviso un semplice momento di convivialità.

Silvia Laudanna