
A Padova, ricordato anche il pontremolese Gervasio Antiga

Nell’81° anniversario dell’Internamento dei Militari Italiani nei lager nazisti, l’Associazione Nazionale degli ex Internati (A.N.E.I.) ha tenuto una coinvolgente cerimonia nel corso della quale sono state benedette 77 marmette recanti i nomi di alcuni soldati italiani che saranno poi collocate nelle pareti dell’atrio della Chiesa di San Gaetano che dal 1953 è stata designata quale Tempio dell’Internato ignoto decorato di Medaglia d’oro al valor Militare, La cerimonia ha visto la partecipazione di autorità civili, militari e religiose e di numerosissime rappresentanze delle Associazioni di categoria, oltre i picchetti di onore del Corpo dei Bersaglieri dell’Esercito e dei Carabinieri.

E’ stato un momento di grande emozione, ben evidenziato negli interventi dei relatori, cui hanno partecipato i parenti dei militari commemorati, provenienti da ogni parte d’Italia, tra i quali la famiglia del pontremolese Gervasio Antiga che probabilmente è il primo lunigianese ad essere ricordato nel sacrario. Al termine della Santa Messa in memoria, la visita al Museo Nazionale dell’Internamento, realizzato a fianco della Chiesa, dove sono visibili testimonianze estremamente significative della terribile esperienza dei nostri connazionali.

Molto sentite le parole della presidentessa nazionale dell’ANEI, Anna Maria Sambuco, la quale ha voluto rimarcare come anche questa cerimonia sia una ulteriore occasione per ricordare chi, negandosi al Fascismo, ha voluto testimoniare sulla propria pelle, il desiderio di libertà di un’intera nazione. Un piccolo passo, per confermare la memoria di ulteriori interpreti di un momento storico di grande sofferenza che ha coinvolto oltre 600.000 soldati italiani che l’8 settembre del 1943 rifiutarono le lusinghe di chi avrebbe voluto coinvolgerli nell’avventura della Repubblica di Salò e scelsero la strada del lagher che per molti fu definitiva, mentre per i superstiti significò oltre due anni di sofferenze indicibili che solo troppo di recente sono state riconosciute e gratificate.

Purtroppo, furono molti anche i lunigianesi ed i pontremolesi che patirono l’esperienza, ma la realizzazione del Tempio di Padova, almeno in Lunigiana, è ancora poco nota e, come ci ha detto in un colloquio privato la Dott.ssa Sambuco, auspica che le famiglie dei nostri conterranei defunti o scampati nei lagher nazisti si attivino per avviare l’assegnazione di importanti riconoscimenti da parte di una Commissione Parlamentare presieduta del Presidente del Consiglio e la procedura della composizione della marmetta in memoria che troverà il giusto spazio sulle pareti della Chiesa. Un invito quindi ai discendenti ed ai parenti dei militari internati di rivolgersi alla A.N.E.I. (www.anei.it) per avviare la procedura con la certezza che la richiesta troverà immediata considerazione per dare il giusto merito a chi, facendo una scelta veramente coraggiosa, volle testimoniare il senso di libertà del nostro popolo, oggi ratificato dalla Costituzione Italiana.