
Ricollocata la croce restaurata a monte Colmo

Montereggio non dimentica Carlo Lazzerelli, il partigiano ucciso dai nazifascisti l’8 ottobre 1944 sul monte Colmo, non lontano dal borgo lunigianese nell’alta valle del Mangiola. Il 30 luglio dello scorso anno, infatti, gli era stata intitolata la strada che dal cimitero di Montereggio sale alla loc. Bronzo; quest’anno, proprio alla vigilia del 25 aprile, un gruppo di volontari ha organizzato una piccola ma significativa cerimonia per ricordare il sacrificio di quel combattente per la Libertà che ha perso la vita a soli 22 anni. Nell’autunno 1944 l’area tra val di Magra e val di Vara era stata investita da un violento rastrellamento; Carlo Lazzarelli, con alcuni compagni, era stato intercettato da una pattuglia nelle colline ad ovest di Montereggio: ferito gravemente da una raffica di mitra era stato finito con una pugnalata al cuore. A Liberazione avvenuta, sul luogo venne collocata una croce in ferro che lo scorso anno si era deciso di portare a valle per un restauro ormai non più rinviabile.

Domenica scorsa, 14 aprile, la croce, liberata dalla ruggine e sapientemente restaurata, è stata ricollocata alla sommità del monte Colmo, raggiungibile ormai a fatica e solo grazie a mezzi fuoristrada con l’ultimo tratto da percorrere a piedi. Ricollocata sulla base in arenaria originale, ora è anche illuminata perché la luce del ricordo non si spenga mai sul sacrificio di Carlo Lazzerelli e sui principi che lo avevano spinto a lottare per la libertà e la democrazia. Mirko, Stefano, Fosco, Carlo e Alessandro, i volontari che hanno promosso l’iniziativa, infatti, domenica hanno installato sul luogo anche una lampada alimentata da un piccolo pannello fotovoltaico che indicherà a tutti quella presenza da non dimenticare.
(p. biss.)