
Pubblico dibattito sulle nuove regole per il centro storico

è vero che i cambiamenti è bene farli decantare e dare modo alle parti in causa di poter effettuare un confronto quanto più possibile costruttivo e che analizzi a fondo le cose, ma siamo abbastanza convinti che, se stesse alla velocità dei pontremolesi di “digerire” le istanze delle rivoluzioni, Luigi XVI e Maria Antonietta sarebbero morti di vecchiaia nei loro letti con ancora attaccate al collo le loro auguste teste. Una convinzione che ha trovato forza nel dibattito di mercoledì 19 aprile, sull’eterno tema del traffico nel centro storico, con l’esigenza di adottare misure, più o meno drastiche, per cambiarne l’immagine e renderlo più vivibile e appetibile da parte dei turisti e degli stessi residenti. L’amministrazione, in questo confronto che ha coinvolto residenti e commercianti della zona, ha proposto per il periodo estivo la chiusura parziale al traffico di via Garibaldi. Una iniziativa non nuova ma che quest’anno presenta una interessante novità. Infatti, la limitazione del traffico, in alcune fasce orarie del giorno, dovrebbe riguardare anche gli stessi residenti e i commercianti di via Garibaldi. In pratica, ha spiegato il vicesindaco Manuel Buttini illustrando il progetto, grosso modo nell’orario di pranzo ed in quello di cena (indicativamente 11- 15 e 18 – 22,30) il transito delle auto sarà completamente bandito. Dalle 15 alle 18 sarà riservato ai soli residenti, mentre dalle 22,30 alle 11 sarà nuovamente aperto a tutti. Una progettualità che dovrebbe andare a regime dal primo luglio fino al 31 agosto (“comunque come minimo dalla settimana prima del Premio Bancarella fino a Medievalis concluso”) e che è nata, ha raccontato il sindaco Lucia Baracchini, dalla richiesta della titolare del ristorante “Pelliccia” di poter apporre durante la bella stagione, dei tavolini sulla strada per poter offrire ai clienti la possibilità di mangiare all’aperto. “Una richiesta che, lo confesso, mi ha aperto il cuore – ha sottolineato il sindaco – perchè questo credo sia l’obbiettivo che ci dobbiamo porre per Pontremoli: rendere via Garibaldi vivibile anche nell’ottica dell’incremento del transito e delle visite che, ci auguriamo, saranno collegati alla conclusione dei lavori all’ascensore per il Museo delle Statue Stele”.

La proposta avanzata dall’amministrazione ha scatenato reazioni contrastanti: da chi si è dichiarato pienamente favorevole all’iniziativa a chi ha sottolineato le difficoltà, specie per i commercianti, per le operazioni di carico e scarico che spesso coincidono con gli orari della chiusura totale. Molte proteste sono poi venute sullo scarso controllo dei Vigili Urbani nel sanzionare le scorrettezze degli automobilisti. Ed in effetti non si può non sottolineare come molti automobilisti si sentono autorizzati a fare quello che vogliono parcheggiando in zone in cui non è consentito (sintomatico è il caso delle piazzette, ma non solo) e inoltre sulla maleducazione di chi lascia i rifiuti per strada per giorni prima che vengano raccolti. Alla fine, comunque, la posizione che è emersa è stata quella di una passiva accettazione: “Dateci degli orari e delle regole certe e noi ci atterremo alle indicazioni”.

Da parte nostra riteniamo l’idea assolutamente condivisibile: rendere davvero fruibili ai visitatori, ai pedoni, alle famiglie le bellezze di Pontremoli crediamo sia molto più utile che non organizzare o partecipare a filotti di convegni e tavole rotonde sul turismo, talvolta interessanti e produttivi ma molto più spesso fumosi e autoreferenziali. Semmai ci sembra che ci sia poco coraggio in questo progetto (le piazze non sono minimamente interessate mentre, riteniamo, ne dovrebbero essere il cuore, magari provando, anche lì, una chiusura limitata) come sembra un po’ improvvisata l’idea nel suo insieme. Via Garibaldi è ormai, da oltre vent’anni, in una situazione di grande difficoltà e non ci pare che in questi ultimi anni ci sia stato un qualche cambiamento. E questo ci pare ancora più netto e percepibile nel tratto di strada che va dalla chiesa di San Nicolò fino a Porta Parma. È chiaro che sono situazioni di abbandono e difficoltà che l’amministrazione aveva trovato già in pieno corso e che non sono risolvibili con la bacchetta magica, specie pensando alla crisi economica in atto in questi ultimi anni. Certo, visitatori e ascensore del Piagnaro possono essere degli importanti traini, ma è necessario offrire qualcosa ai visitatori che passano per la via. Insomma la direzione, riteniamo, è quella giusta ma si può fare di più. (Riccardo Sordi)