La scomparsa del nostro direttore Antonio Ricci

Grande commozione e profondo dolore ha suscitato in tutta Pontremoli, ma non solo, l’improvvisa scomparsa del nostro direttore, Antonio Ricci a 73 anni.
Professore, giornalista e direttore del Corriere Apuano, politico, musicista, cinefilo, impegnato nel sociale, attivo nella vita della comunità sempre con generosità e partecipazione. Un elenco (che potrebbe essere ulteriormente ampliato) che rende evidenti le straordinarie capacità umane e morali della persona e di quanto Ricci mancherà a tutta la comunità pontremolese e lunigianese.
Infatti, alla sua professione di docente di lingua inglese e francese che ha esercitato con passione e dedizione fino alla pensione, ha saputo unire un variegato spettro di attività che ne hanno fatto spesso il centro della vita sociale e culturale di Pontremoli.
Basti pensare alla sua ultra cinquantennale collaborazione con il nostro  settimanale, partita alla fine degli anni ’60, sotto la guida dell’allora direttore don Pietro Tarantola, e che lo ha visto sempre tra le principali firme del settimanale. Tanto che nel 1999 ne è diventato direttore succedendo a Giulio Armanini, incarico che ha mantenuto fino alla sua scomparsa. Si definiva, con l’ironia che era uno dei suoi marchi di fabbrica, “vaticanista” ma in realtà ha saputo raccontare con intelligenza e profondità vari aspetti della realtà, passando senza difficoltà dalla cronaca locale sino a riflessioni acute e profonde sulla società e sulla politica nazionale ed internazionale.
Ed a proposito di politica, per qualche anno è stato impegnato a livello locale assumendo, nel 1993 l’incarico di primo segretario cittadino del neocostituito PPI di Mino Martinazzoli portando avanti valori di correttezza e di lealtà. Un progetto che non riuscì a decollare ma lui, senza fare alcuna polemica, scelse di fare un passo indietro e tornare alla sua vita precedente.
E poi il suo impegno nella riapertura del Cinema Manzoni, la struttura della diocesi che da decenni era abbandonata e che a fine anni ’90 ha riportato in vita assieme al prezioso supporto di un gruppo di validi volontari. Una sala che ogni settimana garantisce la proiezione di un film, oltre che spettacoli, trasmissione di opere liriche.
Senza dimenticare la sua passione per la musica, come chitarrista aveva dato vita a piccoli gruppi locali, e poi il suo impegno per la Misericordia, per l’associazione San Vincenzo, per la parrocchia di San Nicolò. E a proposito di San Nicolò, come dimenticare la sua “fede” incrollabile per i colori biancoazzurri del suo rione, specialmente in occasione del falò, di cui difendeva a spada tratta l’assoluta bellezza, anche con stupendi articoli sul Corriere Apuano.
I funerali si terranno venerdì 15 dicembre alle ore 15, con tutta la città che si stringerà attorno al dolore della famiglia ed in particolare della moglie Anna e dei figli Pier Paolo e Giacomo. (r.s.)