
Parla Carletto Marconi in qualità di delegato alla forestazione dell’Unione di Comuni

Il sindaco di Bagnone, Carletto Marconi, con delega alla forestazione nell’Unione di Comuni, sintetizza i punti salienti legati al Parco dell’Appennino Tosco – Emiliano, con riconoscimento “Mab Unesco”, evidenziando ciò che servirebbe in Lunigiana per lo sviluppo delle aziende agricole. Il Parco, caratterizzato da un sistema di crinali, riveste grande valore come tessuto connettivo tra aree e territori diversi: per clima, geologia, vegetazione, insediamenti e paesaggi umani. Tali territori contengono luoghi e valori di eccellenza sotto diversi punti di vista; purtroppo il drastico spopolamento dei borghi montani, per mancanza occupazionale, ha favorito l’avanzamento del dissesto idrogeologico, con gravi conseguenze anche a valle, in quanto la natura, “offesa” dall’uomo con interventi sbagliati, si ribella causando, spesso, danni ingenti. “Certamente l’abbandono della montagna – dice Marconi – non riguarda solo la nostra zona, anzi è comune denominatore di tutti i comuni montani d’Italia. La forestazione, con i giusti accorgimenti realizzati attraverso progetti mirati per le dovute opere di presidio, può ridurre i rischi legati a frane, inondazioni o smottamenti”.

Per il 2017 ed il 2018, grazie a finanziamenti provenienti dalla Regione e dal Consorzio di bonifica si riuscirà a mantenere le maestranze forestali: “Per avere a disposizione le risorse necessarie per la sicurezza dei territori, l’Unione ha partecipato a tutti i tavoli regionali e nazionali”. “Altro elemento da tener presente – continua il primo cittadino di Bagnone – è il sostegno all’agricoltura. Soprattutto se a mettersi in gioco sono i giovani che possono accedere a fondi regionali importanti”. In questo ambito, si può dire che il comune guidato da Marconi stia dando esempi concreti della validità di quell’affermazione. “Sono soddisfatto, – afferma il sindaco – perché a Bagnone, nell’ultimo anno, sono nate una decina di attività di primo insediamento, legate ai bandi regionali e nell’intera Lunigiana sono state aperte fra le venti e le trenta imprese agricole.
Tutto ciò apre prospettive per un futuro sognato da tante famiglie che, attualmente, devono fare i conti con la mancanza di lavoro e con tutte le preoccupazioni che ne derivano. Non bisogna, poi, dimenticare che i terreni lavorati impediscono l’avanzamento delle sterpaglie, capaci, in breve tempo, di coprire vasti territori”. Per quanto concerne i progetti attuati dal Parco, è importante il riconoscimento della “cittadinanza affettiva”, inserita nella voce “Parco nel mondo”. Essa ha lo scopo di far incontrare chi è partito e chi è rimasto, riaccendendo affetti, legami, amicizie e quel prezioso patrimonio di tradizioni che rafforzano lo spirito identitario di ogni persona. Ivana Fornesi