Conclusa la stagione del Teatro della Rosa di Pontremoli

Aumentato il numero degli abbonati. A “Il secondo figlio di Dio” la palma per il migliore spettacolo

Il Teatro della Rosa a Pontremoli
Il Teatro della Rosa a Pontremoli

Con lo spettacolo “Interrail, concerto teatrale attraverso l’Europa” si è conclusa la stagione del Teatro della Rosa di Pontremoli ed è già tempo di bilanci per la stagione 2017 che ha visto alternarsi sul palco sei appuntamenti che, da gennaio ad aprile, hanno saputo unire tradizione e innovazione, Teatro classico e Teatro di ricerca, Teatro brillante e musical. Un ventaglio di registri e di contenuti che ha permesso di costruire uno spazio concreto di incontro, confronto e condivisione, dimostrando che il Teatro è uno degli ultimi luoghi di riflessione collettiva. Concetto che senza dubbio è condiviso, in teoria, da più parti, sebbene nella pratica non sempre risulti agevole realizzare stagioni teatrali di qualità, condizionate come sono da molteplici fattori, tra i quali certamente prevale quello commerciale e finanziario. In quest’ottica è stato fondamentale per la rinascita della stagione alla Rosa il contributo della Fondazione Spettacolo Toscana che ormai da dieci anni (era il dicembre 2007 quando, con grande soddisfazione, l’allora assessore alla cultura, Caterina Rapetti, annunciava il ritorno della stagione di prosa a Pontremoli) è partner fondamentale del Comune, garantendo da un lato una direzione artistica di livello e dall’altro compartecipando ai costi della stagione contribuendo così alla qualità di iniziative di promozione nelle zone più decentrate e geograficamente più marginali della regione. Ma andiamo nel dettaglio della stagione, che ha registrato un significativo aumento del numero degli abbonati (circa il 15% in più) e soprattutto l’avvicinarsi dei giovani al mondo del Teatro. “Ci sono stati tanti giovani – ci rivela Franca Guerrini del settore cultura del Comune – che hanno sottoscritto per la prima volta un abbonamento teatrale. E accanto a loro c’è stata la quasi totale conferma dei vecchi abbonati”. Un andamento che fa ben sperare nella prospettiva del necessario ricambio generazionale del pubblico. Dati che parlano quindi di un Teatro vitale e propositivo, in grado di attrarre nuovo pubblico e di fidelizzare gli spettatori, di coinvolgere le giovani generazioni e di incuriosire anche il pubblico proveniente dai comuni e dalle province limitrofe. A certificare questi aspetti c’è stato il sold out per quasi tutti gli appuntamenti della stagione con il picco dello spettacolo “Qualche volta scappano”, con il pubblico attratto anche dalla notorietà della coppia di attori protagonisti: Pino Quartullo e Rosita Celentano. Se quella è stata la rappresentazione più vista della stagione, non è stata, al contrario, quella più gradita. Anzi.

Simone Critichi durante il suo spettacolo "Il secondo figlio di Dio"
Simone Cristicchi durante il suo spettacolo “Il secondo figlio di Dio”

Secondo le risposte degli spettatori ad un questionario fatto compilare al termine dell’ultimo spettacolo, la palma di miglior spettacolo della stagione va senza ombra di dubbio a “Il secondo figlio di Dio”, che ha visto Simone Cristicchi recitare per un’ora e mezzo sul palco della Rosa tenendo inchiodati alla poltrona gli spettatori con una storia intensa e profonda. Uno di quegli spettacoli che fanno riscoprire il valore civile e morale del Teatro regalando emozioni e riflessioni. Al secondo posto la simpatica e frizzante commedia “in salsa” di operetta “Il cappello di paglia” e poi quasi a pari merito al terzo posto “Re Lear” e “Interrail”. Se netta è stata la palma del primo in classifica in maniera altrettanto perentoria c’è stata la bocciatura per “Altrove”, valutato lo spettacolo peggiore della stagione. In molti non hanno gradito l’uso eccessivo di parolacce che servivano, certo, per disegnare l’ambientazione di una degradata periferia romana ma senza dubbio sono state utilizzate in modo esagerato. Comunque la stagione nel complesso è stata più che gradita dal pubblico che, nei suggerimenti, ha manifestato spesso apprezzamenti ed incitamenti, mentre nelle preferenze per la stagione del futuro si indicano scelte verso il Teatro brillante e quello classico.

Maria Elena Cresci
Maria Elena Cresci

Una soddisfazione che viene espressa anche dalla delegata alla cultura dell’amministrazione, Maria Elena Cresci: “È stata una stagione di alta qualità che ha saputo offrire una programmazione varia, capace di rispondere alla domanda di un pubblico eterogeneo come quello che quest’anno ha sottoscritto l’abbonamento”. Ma non solo stagione teatrale: la Cresci rivendica come il Teatro della Rosa sia un punto centrale per Pontremoli, un biglietto da visita della città e che per questo si cerca di realizzarvi spettacoli, convegni ed incontri: “La Rosa è una gemma della città, e come tale è giusto valorizzarla e farla splendere per la gioia dei pontremolesi e dei tanti visitatori”. Un impegno importante per mantenere vivo e vitale uno spazio di cultura e di incontro a Pontremoli. (Riccardo Sordi)