
Concerto conclusivo al Teatro Alfieri di Castelnuovo Garfagnana
Una filarmonica composta da sessantacinque musicisti è un complesso musicale che attrae l’attenzione degli amanti della buona musica. Se questo complesso, poi, è composto per una buona metà da direttori di bande provenienti da tutta la Toscana, l’avvenimento musicale prende una valenza straordinaria. Il concerto conclusivo del XIV Seminario di studio – organizzato dall’Associazione Nazionale delle Bande Italiane Musicali Autonome (ANBIMA) della Toscana, promosso dal suo presidente Andrea Petretti, con la direzione artistica e di docenza di Massimo Folli – si è tenuto domenica 12 marzo al Teatro Alfieri di Castelnuovo Garfagnana, davanti ad un teatro pieno di appassionati che hanno potuto assistere ad un vero spettacolo musicale. Esso è giunto al termine di tre fine settimana di studio della musica, della sua storia, di esercizi con gli strumenti per ben sette ore al giorno; le lezioni si sono svolte nei locali della filarmonica di Camporgiano e di Castiglione Garfagnana.
I vari brani sono stati diretti a turno da maestri provenienti da varie bande toscane. La marcia Erredicci di Mauro Rosi è stata diretta da Lucio Giunta; il Symphonic concert march di Giosuè Bonelli da Stefano Pennacchi; la sinfonia Alfea di Salvatore Ficini da Luca Bianchi; il poema sinfonico Carlomagno di Perez Sanz da Giulio Luccarini; Bosnian folk song di Alfred Allen da Rolando Toni; il paso doble Vicente Torres di Vicent Mengual Caudeli da Alberto Terrosi; la marcia da sfilata Fuente do brejo di Alvaro Reis da Cristiano Pieraccini; Arabian Dances di Brian Balmages da Oriano Bimbi; l’avventura musicale Barco pirata di David Postiguillo Moscardò da Andrea Belluomini; il poema sinfonico Columbus di Hugo Chinesta da Biagio Mazzafera; il paso doble Manuela Calzada di David Rivas Dominguez da Alessandro Carrieri; il valzer sinfonico Destellos del alba di Ferrer Ferran da Massimo D’Alessandro.
I direttori provenivano da tutte le province toscane; le bande di Bagnone, Albiano, Pallerone, Casola in Lunigiana, Carrara e di altri centri della Riviera e della Garfagnana hanno fornito musicisti validi per le varie esecuzioni. Una manifestazione di grande cultura, non solo musicale, perché le bande ancora presenti in quasi tutti i comuni della provincia e della Lunigiana rimangono un luogo di aggregazione e di promozione sociale il cui valore è un tesoro da custodire e da promuovere da parte della politica e di tutta la cittadinanza, anche come baluardo contro il degrado sociale e culturale. La maggior parte delle filarmoniche sono nate più di cento anni fa come associazioni amanti della musica con lo scopo di mutuo soccorso e solidarietà, obiettivi che ancora oggi mantengono la loro piena validità. Corrado Leoni