Carrara si avvia al voto in un quadro politico confuso e frammentato

Otto candidati alla successione del grillino De Pasquale; centrosinistra e centrodestra spaccati, Italia Viva e socialisti in corsa fuori dai grandi poli.

Carrara vista dalla strada per Colonnata
Carrara vista dalla strada per Colonnata

La tornata di elezioni amministrative del prossimo giugno non prevede solo il rinnovo di tre amministrazioni comunali lunigianesi (Aulla, Mulazzo, Zeri), ma anche di quella della città di Carrara. Il prossimo 12 giugno i carraresi torneranno a dire la loro a 5 anni di distanza da elezioni che segnarono una svolta storica nella vita amministrativa del comune dopo 70 anni di amministrazioni a guida socialcomunista o repubblicana. Nella città marmifera, di un centrosinistra dilaniato da personalismi locali e fratture politiche successive alla caduta del governo Renzi approfittarono i 5 Stelle, il cui successo fu spinto anche da un favorevole vento nazionale. Il secondo comune della provincia si presenta all’appuntamento elettorale sommando a temi in agenda da anni – la crisi del centro storico, l’ampliamento del porto – nuovi problemi legati al mondo del marmo: la crisi di Carrarafiere e le conseguenti difficoltà nella promozione del lapideo, i nuovi piani estrattivi e il difficile equilibrio tra ambiente ed occupazione. Difficile fare previsioni su chi prenderà in carico la gestione di questi temi nei prossimi 5 anni, vista la confusione e la frammentazione che connotano il quadro politico cittadino, con un centrosinistra che nonostante il desiderio di tornare al timone del comune si presenta alla vigilia della campagna elettorale ancora diviso e un centrodestra percorso da tensioni fortissime e divisioni palesi. E come se non bastasse, il sindaco uscente Francesco De Pasquale ha deciso di non ricandidarsi per un secondo mandato, mentre il suo schieramento, il M5S, da forza solitaria e vincente nel 2017, ha accettato la formazione di una coalizione con Articolo Uno, Rifondazione comunista, Carrara progressista e Sinistra italiana, un cartello elettorale che presenta la candidatura a sindaca della pneumologa Rigoletta Vincenti.

Il centro storico di Carrara
Il centro storico di Carrara

Sui buoni risultati della giunta De Pasquale in tema di agri marmiferi, gestione dei rifiuti e delle politiche sociali e abitative rivendicati da questo cartello elettorale e più in generale sul giudizio sull’amministrazione pentastellata si è consumato lo strappo tra la coalizione progressista e il Partito Democratico, che ha posto il veto sull’alleanza con i grillini. I democratici, in teoria il partito “perno” del campo di centrosinistra, si presentano dunque alla sfida elettorale in coalizione con Azione, Verdi, Sinistra Civica e Ecologista e Partito Repubblicano a sostegno di Serena Arrighi, imprenditrice nel settore informatico. Fallito dunque l’intento annunciato lungo tutto lo scorso autunno di una candidatura unitaria, il centrosinistra a giugno andrà alla conta nella speranza che le asprezze delle trattative e i fisiologici veleni della campagna elettorale non pregiudichino il mutuo sostegno in caso di ballottaggio contro un centrodestra che ancora un anno fa vedeva come concreta la possibilità di vittoria ma che alla fine si presenta anch’esso con due candidati: da un lato Simone Caffaz, storico esponente di Forza Italia, la cui discesa in campo sembrava fosse in grado di riunire tutti, fino a quando un ribaltone all’interno dei berlusconiani, lo scorso novembre, ha portato alla guida provinciale del partito Emanuele Ricciardi, dell’area politica del senatore Mallegni, a discapito della componente politica che fa capo a Jacopo Ferri. Caffaz, sfiduciato dal suo partito, è andato avanti con la sua candidatura sostenuta da Lega, Nuovo Psi, Partito Liberale e alcune liste civiche, mentre Forza Italia, Cambiamo, Fratelli d’Italia hanno trovato la convergenza sul nome di Andrea Vannucci, ex PD, già vicesindaco di Zubbani, 5 anni fa concorrente nel centrosinistra di Andrea Zanetti. Ultima in ordine di annuncio ufficiale, sebbene dopo una lunga gestazione fatta di trattative e tensioni interne, lo scorso fine settimana è arrivata la candidatura di Italia Viva e Socialisti – partito del sindaco Zubbani, primo cittadino dal 2007 al 2017 – che hanno presentato per la carica di sindaco la figura del parlamentare pontremolese Cosimo Ferri, unico candidato non carrarese tra quelli fino ad ora scesi in campo: una candidatura che in una competizione incertissima potrebbe preoccupare per i voti che potrebbe sottrarre, sia a destra che a sinistra, ma di cui si dovrà verificare la reale consistenza. Completano il quadro carrarese le candidature di Vittorio Briganti, con una lista autonoma di sinistra, di Elvino Vatteroni (Italexit) e del civico Ferdinando Locani.

(Davide Tondani)