
La Pontremolese illude per un tempo, non riescendo a concretizzare, e nella ripresa si smarrisce e perde di misura a Castelnuovo. Il Serricciolo, nonostante il cambio di allenatore non riesce a decollare e non va oltre il pari. In Seconda bene la Fivizzanese, che affonda il Lido di Camaiore, e il Mulazzo che fa suo il derby con il Monti. Nessuno spiraglio per Filattierese e Monzone, per un quadro almeno desolante. In Terza non va segno neppure la Gragnolese che si fa stoppare dal Turano, mentre perdono Villafranchese e Fosdinovo.

Non sappiamo se serva a qualcosa essere sinceri, però confessiamo che, fino all’ultimo momento, abbiamo sperato che la ripresa delle ostilità, dopo una pausa così lunga, portasse qualcosa di più incoraggiante. In effetti, il quadro era stimolante perché quasi tutte le nostre avevano provveduto nella pausa a fare incetta di forze nuove che perlomeno inducevano a credere che qualche sorpresa si poteva attendere, anche se le illusioni da coltivare erano davvero poche. Invece, secondo pronostico, è andato quasi tutto a catafascio e la conta finale della giornata rende ancora più cupo un panorama che davvero non sembra poter aprire ad un qualche squarcio di luce. Partiamo al solito dalla Pontremolese che era chiamata all’appuntamento più importante non solo per il livello del torneo, ma per le prospettive a venire. In realtà, gli azzurri almeno nella prima frazione hanno stupito perché, pur impegnati su un campo ostico come quello di Castelnuovo Garfagnana, hanno tenuto il campo con sicurezza e nessuno si sarebbe stupito se il primo tempo si fosse chiuso con un vantaggio anche sostanzioso. La difficoltà a risolvere, invece, rinviava tutto alla ripresa e decisamente sembrava che i valori in campo non potessero che portare ad un‘unica soluzione, Invece, ecco la sorpresa, per essere più chiari l’incidente. È bastata una doppia ammonizione un po’ dubbia ad un giocatore azzurro a cambiare le carte in tavola per cui gli ospiti, dopo un po’ di bagarre, si sono trovati in nove contro undici e, alla lunga, anche se chiaramente inferiori, i padroni di casa ne hanno approfittato trovando il rigore che ha risolto a loro favore l’incontro, ma soprattutto ha regalato quei tre punti che cambiano completamente il panorama della coda del Girone A dell’Eccellenza toscana dove, ora, la Pontremolese viaggia in penultima posizione con la bella visuale di avere di fronte ancora 9 incontri quasi tutti da affrontare con le unghie e con i denti se vorrà sperare di restare in quota. Evitando giudizi che sono prematuri dopo la prova ambivalente offerta, che per certi aspetti ha lasciato un po’ perplessi almeno per quello che potrebbe sottintendere, rinviamo il tutto al confronto interno di domenica quando al Comunale scenderà la Lastrigiana, ovvero la seconda della classe, per un test che dovrebbe sciogliere tutti i dubbi, ovvero dovrà dire se la cura Sabatini, che tutti dicono essere di alto spessore, sarà servita a qualcosa o dovremmo cominciare pensare qualcosa di diverso.

Ben più di una delusione il ritorno in campo del Serricciolo che, spinto anche dal cambio del mister, avrebbe dovuto dare ben altra prova di sé contro un Forte dei Marmi che, piazzato in posizione di importante riferimento, poteva diventare il punto di partenza di una riscossa da affidare completamente al girone di ritorno. Invece, la partita di chiusura dell’andata, pur con tutte le attenuanti dovute alla lunga latitanza, non ha messo in luce nessuno dei pregi cui gli aullesi ci avevano abituato, soprattutto quella consapevolezza di qualità che, nei momenti delicati, riusciva ad emergere, anche se non portava a riscontri che erano solo nei sogni della tifoseria, ma non nei piani della Società. Certo, nessun obiettivo è ancora precluso; va da sé però che rimangono dodici partite per costruire un sogno che è solo quello ovviamente di allontanare nel breve lo spettro della retrocessione o almeno dei play out, ma soprattutto di riportarsi nella zona calda di testa per rendere appetibile anche questa stagione, al momento davvero scialba e senza nessuna delle risposte attese. Venendo alla Seconda, meglio prendere subito atto che almeno una squadra fa di tutto per salvare la faccia dell’intero territorio, ed è la Fivizzanese che, alla ripartenza e in chiusura di andata, ha strapazzato il non modesto Lido di Camaiore per confermare quella seconda piazza che resta l’unico presupposto per cercare di conquistare globalmente qualcosa e, quindi, strappare un sorriso in un mare di lacrime. Un’iniezione di fiducia che ci voleva e che trova un’unica corrispondenza nell’impresa, neppure troppo esaltante, del Mulazzo a Monti che per i malaspiniani rappresenta un deciso balzo in avanti per recuperare quella zona di momentanea sicurezza che dovrebbe dare un senso al girone di ritorno, mentre per i liccianesi diventa l’ulteriore episodio di un momento senza prospettive. Chiudono mestamente l’andata, con numeri sui quali riflettere con attenzione, ad evitare conseguenze irreparabili, anche Monzone e Filattierese. Tutte le attenuanti del caso comunque per i fivizzanesi che, impegnati, sebbene in casa propria, con la corazzata Viareggio si sono opposti con tutte le loro forze al predominio della indiscussa capolista, non solo riaprendo la partita nella ripresa, ma cercando in tutti i modi di strappare almeno un punto. Impresa troppo ardua contro una squadra davvero organizzata che, per una volta, però, ha visto messa in discussione la propria imbattibilità. Senza attenuanti, invece, la débacle della Filattierese che ha salvato la faccia solo nella prima frazione per cedere soprattutto nel finale e permettendo all’Atl. Carrara un bottino alla vigilia decisamente impensato visto che i castellani sembravano potersi essere rigenerati con i rinforzi invernali. A riposo l’Atl. Podenzana, che al giro di boa è ultimo della graduatoria, non ci resta che prendere atto che dal ritorno possiamo solo aspettarci qualcosa di buono perché se le cose continuassero ad andare così il rischio di un tracollo del nostro schieramento sarebbe inevitabile. Quanto alla Terza, ulteriore mesta constatazione che la situazione non cambia affatto e che il clima di mestizia si dilata ancora di più. Le poche attese di giornata, affidate alla sorte della Gragnolese, ultimo nostro riferimento per qualcosa di concreto, si sono infrante di fronte alla determinazione del Turano Montignoso, che tutto è meno che un fulmine di guerra, almeno stando ai numeri, e che invece ha rischiato di fare bottino pieno, quando tutti si aspettavano un gesto di superiorità dai padroni di casa. Delusione cocente anche dalla Villafranchese che è riuscita a dare il meglio di sé sul campo dello Spartak Apuane solo per poco più di mezz’ora per poi franare miseramente e chiudere probabilmente i conti con qualsiasi presunzione. Come citiamo solo per dovere di cronaca la Fosdinovese che ha fatto il suo dovere di presenza di fronte alla capolista Attuoni che ha avuto almeno l’intelligenza di non dilagare, come vuole la morale sportiva, ma di rispettare i limiti dell’avversario d’occasione.
Luciano Bertocchi
