“Cittadini per Zeri” lancia Petriccioli a sindaco e propone le primarie al PD

Mentre il resto della politica è tuttora in attesa in vista delle amministrative

Patigno di Zeri
Patigno di Zeri

Quando cinque anni fa Zeri, assieme a Mulazzo e Licciana Nardi, andò al voto, fu il seggio di Patigno (nella foto in alto) a decretare la vittoria della lista “Zeri unito” guidata da Egidio Pedrini, che venne, pertanto eletto sindaco, appoggiato da quattro dei sei componenti il consiglio comunale. Gli altri due se li aggiudicò “Cittadini per Zeri” di Enrico Petriccioli, mentre nessun seggio andò a “Diversi, ma uniti. Capacità per Zeri”, di Oscar Bandini, i cui 92 voti (il 10,62%) restarono quindi infruttuosi. Patigno fu decisiva (con i suoi 214 voti a Pedrini, 84 a Petriccioli e 39 a Bandini, ma anche Codolo, con 26 voti a Pedrini e 11 agli altri), perché negli altri seggi la somma dei voti raccolti da Petriccioli e Bandini superava quelli di Pedrini: 144 contro 133 a Coloretta, 127 contro 61 a Paretola, 14 a 13 a Bosco.

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Enrico Petriccioli

Ora, a cinque anni di distanza, caratterizzati dalla presenza di un Pedrini sempre distintosi sulle questioni calde del territorio e non, è Petriccioli il primo ad ufficializzare la propria candidatura alle elezioni amministrative per Zeri della prossima primavera. Lo fa con un comunicato in cui afferma che “la lista Cittadini per Zeri, dopo cinque anni di minoranza, è pronta a lanciare una nuova sfida alla maggioranza del sindaco uscente Egidio Pedrini, ritenendo che l’esperienza fatta possa aggregare nuovi consensi e tracci la strada per il futuro”. Petriccioli definisce “inutili” i cinque anni della legislatura attuale “rispetto all’esigenza prioritaria di fare qualcosa per ridare vita all’economia del territorio zerasco” ed aggiunge che “anche le poche risorse disponibili sono state mal spese, al punto che la situazione del bilancio è peggiorata notevolmente e mette a serio rischio la stabilità finanziaria del Comune (come più volte evidenziato anche dal Revisore dei Conti)”. Restano problemi sulla viabilità (malmessa e senza sicurezza), sulla manutenzione del territorio (“su qualche frana s’interviene grazie alla Regione”), sul calo delle attività produttive, sull’abbandono degli impianti di energia rinnovabile che “non hanno portato alcun beneficio alla comunità locale a causa di un contenzioso con la ditta che ha realizzato l’impianto eolico”. Poi ci sono “le promesse non mantenute sulla risoluzione del problema relativo alle baracche” e “sulla gestione della stazione sportiva di Zum Zeri, che viene affidata ad amici ma non decolla e resta sulle spalle del Comune”.

Il sindaco di Zeri, Egidio Pedrini
Il sindaco di Zeri, Egidio Pedrini

Diretto l’attacco al sindaco che “sta sulla scena raccontando la favoletta dell’acqua pubblica (l’acqua è pubblica in tutta Italia non solo a Zeri), ma la sua gestione è lacunosa e presenta forti criticità nell’erogazione del servizio idrico (spesso sospeso) e sulla qualità stessa dell’acqua”, per cui “occorre uno sforzo di tutte le forze sociali e politiche rappresentative della realtà zerasca, per stare insieme e formare una coalizione civica vincente, alternativa all’attuale maggioranza”. Di qui l’appello al PD, nell’intento di “riconquistare un Comune che merita un progetto di rilancio”, senza preclusioni verso alcuno ed utilizzando lo strumento delle primarie. Se questa è la posizione di “Cittadini per Zeri”, il resto sembra ancora assai indistinto. Quasi certamente ci dovrebbe essere la lista della compagine che ha gestito il comune in questi ultimi cinque anni. Così ci ha riferito il vicesindaco Andrea Benelli, che ha lasciato intendere come molto probabile una riproposta di Egidio Pedrini come sindaco fino al 2022. Poi, ad ora, nulla d’altro.