
Previsto per il 18 dicembre. Ma nessuna chiamata alle urne per la popolazione, voteranno solo i consiglieri dei vari comuni

Appuntamento per il rinnovo del consiglio provinciale il prossimo 18 dicembre. Si giunge finalmente a questa tornata elettorale dopo che per due volte, nel dicembre 2020 e nel marzo 2021, l’appuntamento era stato rinviato a causa della pandemia da Covid19. Nessuna chiamata alle urne per la popolazione: si tratta infatti di elezioni di “secondo livello” in cui il corpo elettorale è formato dai sindaci e dai consiglieri comunali dei 17 municipi della provincia apuana: in tutto 245 “grandi elettori”, chiamati a votare in un’unica sezione elettorale, presso la Sala della Resistenza del Palazzo Ducale di Massa. Possono essere eletti alla carica di consigliere provinciale (10 per la nostra Provincia, oltre al Presidente che ne fa parte di diritto) i sindaci o i consiglieri comunali. I sindaci fanno parte di diritto, invece, del terzo organo governativo delle province, l’assemblea dei sindaci. Il mandato del presidente dura quattro anni mentre quello del consiglio due anni. Decadendo dalla carica di sindaco o consigliere comunale si decade automaticamente anche dalla rispettiva carica provinciale. Questa tornata elettorale viene a cadere all’alba di quella che è la riforma del Tuel, il testo unico degli enti locali, contenuta nel disegno di legge delega che approderà in Parlamento nei prossimi mesi e che contiene modifiche riguardanti anche l’assetto delle province (dalla durata delle cariche istituzionali, che torneranno ad essere equiparate in cinque anni sia per il presidente che per i consiglieri, alla istituzione di quelle che già molti chiamano mini giunte prevedendo la nomina di assessori, tre nel caso della nostra provincia)

L’elezione in programma a dicembre avviene sulla base di un voto ponderato secondo un indice determinato in relazione alla popolazione complessiva della fascia demografica del comune di cui è sindaco o consigliere l’elettore: cioè un voto di un consigliere di un comune piccolo pesa di meno di quello di un consigliere o sindaco di un comune più grande. Nella nostra Provincia sono previste cinque fasce di ponderazione: infatti i consiglieri riceveranno schede di colore diverso corrispondenti al peso del proprio comune. Da osservare che le due elezioni sono distinte: cioè non avviene, ad esempio, come nelle elezioni comunali nelle quali il candidato vincente ed eletto sindaco assicura al partito o alla coalizione che lo ha sostenuto la maggioranza dei seggi in consiglio. Dopo la riforma del 2014 per la terza volta si torna al voto per eleggere la massima carica di Palazzo Ducale: nel 2014, quando si votò per la prima volta con questo sistema, fu eletto l’allora sindaco di Montignoso, Narciso Buffoni. L’attuale presidente, Gianni Lorenzetti, sindaco di Montignoso, presentato da una coalizione denominata “Centrosinistra per Massa-Carrara” è stato eletto nella tornata dell’11 dicembre 2016, con 54.878 voti ponderati, davanti a Lucia Baracchini, sindaca di Pontremoli, presentata da una coalizione denominata “Alleanza Provinciale, con 17.842 voti ponderati. La presentazione delle candidature a presidente e delle liste di candidati al consiglio provinciale presso l’ufficio elettorale di Palazzo Ducale potrà essere fatta nei giorni 27 novembre (dalle 8 alle 20) e 28 novembre (dalle 8 alle 12).
L’appello dei sindaci di cdx: un seggio anche in Lunigiana

Così come avevano chiesto già lo scorso febbraio, in occasione della seconda chiamata alle urne, i sindaci lunigianesi di centrodestra (Jacopo Ferri, Filippo Bellesi, Matteo Mastrini, Renzo Martelloni, Riccardo Ballerini) hanno rinnovato la richiesta di allestire un seggio nel territorio. “La Lunigiana è già di per sè una terra sofferente che merita particolari cure e attenzioni. Il rischio è che l’esercizio del proprio diritto al voto non venga agevolato a tutto il corpo elettorale. Non è giusto che si voti solo nel seggio di Massa e non se ne organizzi uno in Lunigiana”. I cinque primi cittadini puntualizzano il fatto che gli aventi diritto di voto, i cosiddetti “grandi elettori”, ammontano ad un numero considerevole, ben 245 di cui, la maggior parte sono lunigianesi: “Sarebbe singolare che non avessero un seggio sul territorio. In altre aree interne della Toscana – spiegano i sindaci – i presidenti di provincia uscenti hanno deciso di allestire un ulteriore seggio, così come avvenuto a Lucca, in Garfagnana. Chiediamo quindi anche noi, per l’ennesima volta, al presidente Gianni Lorenzetti, di favorire la partecipazione dei consiglieri comunali della Lunigiana, prevedendo un seggio nella nostra terra”. “Sono numerosi – concludono i sindaci di centrodestra della Lunigiana – i comuni in cui si potrebbe votare: da Licciana a Tresana, da Pontremoli a Casola, a Villafranca. Abbiamo il personale e gli spazi per poterci organizzare: la Lunigiana ha la sua dignità, venga riconosciuta”.