
Questo il responso della ditta Vega. Anche se evidenzia la possibilità di riaprire da subito la struttura sia pure con delle limitazioni

Alla fine è arrivato, il tanto atteso responso della ditta Vega sullo stato di salute del ponte Zambeccari che è stato depositato con le risultanze definitive della valutazione della sicurezza e delle analisi di transitabilità. In pratica i dati hanno evidenziato che le strutture del ponte non risultano al momento completamente rispondenti ai parametri oggi richiesti a questa tipologia di costruzioni. Ma, allo stesso tempo, si evidenzia come sarebbe possibile riaprire da subito, anche se con un uso limitato, la struttura che può quindi garantire la transitabilità veicolare sia pure con delle necessarie limitazioni. Questa quindi la “sentenza” della ditta lucchese sul ponte chiuso ormai da oltre un mese dopo che il tribunale di Massa aveva proceduto al sequestro del ponte dopo che l’indagine del tecnico del Pm aveva evidenziato “evidenti stati di ammaloramento della struttura”. Creando di conseguenza grandi difficoltà sia ai cittadini, con la città spaccata in due, visto che il ponte collega il centro storico con il Verdeno e i commercianti del centro storico. Come detto l’analisi della ditta Vega ha evidenziato che la struttura non risponde ai parametri necessari, con gli interventi relativa alla progettazione e realizzazione che saranno più precisamente indicati da Vega nella terza fase d’incarico. Con una progettazione che sarà suddivisa diversa tra marciapiedi, impalcato e piedritti. La notizia positiva è quindi che l’analisi elaborata prevede la possibilità di un utilizzo limitato della struttura. In particolare con l’utilizzo della sola carreggiata stradale, la quale potrà ospitare un’unica corsia nella parte centrale dell’impalcato (per un massimo di 2.75 m. e predisponendo la necessaria segnaletica di senso unico alternato) con transito consentito a veicoli con pieno carico non superiore a 7.5 tonnelate. I marciapiedi saranno interdetti all’utilizzo con i pedoni che potranno utilizzare in sostituzione le due fasce marginali dell’attuale carreggiata stradale. Il tutto mentre è prevista l’installazione di un sistema di monitoraggio continuo della struttura. Visto i dati emessi l’amministrazione ha nuovamente chiesto all’Autorità Giudiziaria di autorizzare, il prima possibile, il parziale dissequestro del ponte. (r.s.)
A senso unico alternato dopo l’installazione di un ponte Bailey
Riaperta la Sp 42 del Cirone

è stata riaperta lunedì mattina la Sp 42 del Cirone, la circolazione era stata infatti sospesa nello scorso mese di aprile all’altezza del km 5,500, per la chiusura del ponte nei pressi della frazione di Casalina a causa di criticità del corpo stradale e della struttura sottostante. Il passaggio adesso in corrispondenza del ponte è consentito a senso unico alternato con distanza minima fra i veicoli di 20 metri, con portata massima di 34 T, velocità di 10 km/h e divieto di sosta e di fermata. La revoca è stata emessa dopo che il comune di Pontremoli ha fatto installare un ponte tipo Bailey, collaudato nei giorni scorsi. Il ponte Bailey, dalla lunghezza di circa 15 metri, poggia sulle spalline del ponte “incriminato” e permette il passaggio dei veicoli (fino a 340 quintali) anche nelle fasi dei lavori di consolidamento del ponte che sono a carico della Provincia. Anche se, come ci confessa l’assessore ai lavori pubblici, Gianmarco Corchia, non c’è molta sicurezza sulla tempistica “dalla Provincia ci hanno detto che l’opera dovrebbe partire entro la fine dell’estate. Ma conoscendo le procedure burocratiche, credo sia un termine molto ottimistico. Comunque ci auguriamo di venire smentiti”. Se i lavori fanno carico alla Provincia, invece l’iniziativa del ponte Bailey è stata adottata dall’amministrazione che sosterrà anche economicamente il progetto. Un finanziamento di circa 20 mila euro che comprende anche la fase di trasporto (da parte di una ditta di Varese) oltre che il noleggio della struttura.